Somma Vesuviana. Chiusa definitivamente la partita a scacchi per la farmacia comunale a Somma Vesuviana. Sulla pedana,a muovere Re, cavalli pedoni e regine, non le genialità colorite ed imperfette di Fischer e Kasparov, ma il furbo grigiore amministrativo della regione Campania (con l’ufficio Stap) e del sindaco Raffaele Allocca. Con quest’ultimo che sembra aver chiuso, in modo definitivo, la lunga partita sulla farmacia comunale la quale sarà a breve attiva. Con buona pace dei farmacisti e dei cittadini dell’Antico Borgo Casamale. A sancire l’apertura una nota giunta dalla Regione Campania e datata 24 febbraio la quale annulla in modo definitivo la volontà, di facciata, del sindaco di annullare l’esercitazione del diritto di prelazione (la possibilità di dare il via all’affidamento del servizio) che il Comune aveva sulla farmacia. Difatti tra le righe della nota si legge che “Ritenuto di dover rispondere alla richiesta, “avente anche valore di diffida”, del sindaco di Somma Vesuviana… alla luce di quanto sopra esposto si ritiene di procedere all’annullamento della nota del 15.01.2009”. Quest’ultima indicava “la decadenza del diritto di prelazione prendendo atto della dichiarazione del sindaco pervenuta in data 15.05.2008”.Dunque, cosa ha spinto il sindaco Allocca a cambiare idea(manifestata nell’epistolario con il responsabile dell’ufficio regionale)? E perché questa storia della farmacia è così oscura, ermetica, inaccessibile, sotterranea, sospettosa.Sembra che sul nostro territorio si stiano impiantando le “centrifughe nucleari”. Perché, il sindaco non dichiara apertamente le sue intenzioni? Ai farmacisti, che alle scorse amministrative l’hanno appoggiato perché convinti (a ragione) che la farmacia andasse posta realmente al Casamale (e non in via Mercato Vecchio 126 lontanissima dall’ Antico Borgo), dice che la farmacia andrà a concorso, mentre invece dalla Regione fanno sapere che sarà la lobbies del C.I.S.S. a gestirla. Perché ?Inoltre: perché fino a qualche settimana l’adesione allo stesso C.I.S.S. (il consorzio di comuni che unitosi con una società privata ha dato vita all’Inco.farma) era ritenuta non plausibile visto che mancava il versamento consociativo di 1000 euro( così come certificato dall’ufficio ragioneria e ripreso dall’opposizione di centro sinistra)?Ecco, non sappiamo se questi interrogativi avranno un giorno risposta, ma sta di fatto la decisione scontenta un po’ tutti. I farmacisti per l’appunto, ma soprattutto quei cittadini che realmente desideravano “La Farmacia Comunale al Casamale”, così come promesso in tutte le tornate elettorali degli ultimi 20 anni o giù di lì. Senza scordarci che altre zone, tipo via Cupa di Nola, vivono la stessa problematica di non avere un presidio farmaceutico nella loro area.Il tutto con l’opposizione, o almeno ciò che resta di essa, silente.
Gaetano Di Matteo
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