domenica 22 Settembre 2024
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Somma Vesuviana, i candidati sindaco sulle politiche sociali: “Serve un nuovo welfare”

Somma Vesuviana. Non sono mancate sorprese nel secondo ed ultimo incontro tra i candidati sindaco. L’evento, organizzato dal Gruppo Volontari Disabili e moderato da Salvatore Esposito, presidente della Federazione Internazionale Città Sociale, si è tenuto in una sala S.Caterina gremita. Dicevamo delle sorprese. Se l’assenza di Paola Raia era annunciata, in pochi avrebbero immaginato che Raffaele Allocca, dopo una quarantina di minuti e successivamente una contestazione del pubblico, avrebbe abbandonato l’aula. Il sindaco uscente in realtà aveva annunciato che “probabilmente non sarebbe riuscito a concludere l’incontro per altri impegni”, ma resta comunque il fatto che il nervosismo manifestato dal primo cittadino ha colpito i presenti. Tre i temi sui quali si sono confrontati i candidati sindaco: le prime due priorità amministrative all’indomani delle elezioni; come affrontare la questione della rappresentanza ed infine una domanda sul terzo settore. Ad aprire il sindaco Raffaele Allocca che ha messo in evidenza la progettazione ed l’ottenimento dei finanziamenti per il Centro Polifunzionale e per il Centro Esperia. Giuseppe Auriemma per contro ha messo in risalto le due grandi emergenze cittadine: “Quella del lavoro e quella dell’emergenza sociale” da affrontare con “politiche di stimolo ed affidando la leadership al comune delle politiche sociali”. Lorenzo Metodio, dopo aver trovato punti in comuni con il candidato del Pd (non sarà l’unica volta durante la serata), ha proposto “uno sportello per la disoccupazione, incentivi alle nuove aziende ed una visione d’insieme della città differente da quella attuale per superare l’emergenza sociale”. Pasquale Piccolo invece ha battuto “sugli sportelli preferenziali e sulle attività concrete per superare l’emergenza”. Alla seconda domanda invece il primo cittadino uscente ha citato “l’ottenimento per il Forum dei Giovani del bene confiscato alla camorra locale”. Auriemma invece si è rivolto ai partiti politici in quanto rappresentanti di interessi parziali citando, tra le altre cose “il campo di campo chiuso e l’assenza di un palazzetto dello sport” , e rilanciando sulla “trasparenza amministrativa e la partecipazione dal basso attraverso i forum”. Anche Metodio ha puntato “sulla partecipazione (ha citato tra le sue proposte il “Bilancio partecipativo” che permette ai cittadini di decidere sul 5% delle risorse comunali n.d.r.) come vero cambiamento per sconfiggere il meccanismo della delega in bianco e dell’autoreferenzialità”. Poi il giovane candidato della Città Cambia ha attaccato Allocca “sull’eccesso dell’utilizzo del sistema amministrativo del cottimo fiduciario e sul contratto eccessivamente punitivo per i cittadini della Geset”. Anche Pasquale Piccolo ha lanciato nel mezzo della tavola rotonda la palla avvelenata della polemica quando ha attaccato “l’opposizione per non aver fatto nulla in cinque anni”. In precedenza aveva dato la sua ricetta allo stimolo alla partecipazione: “Funzionamento dei partiti, associazioni come punto d’incontro e maggior presenza degli assessori”. Alla terza domanda il colpo di scena. Raffaele Allocca si difende da Metodio, ricordandogli di aver governato “con spirito missionario in questi cinque anni”, ammonendo il pubblico reo di “contestarlo e non accettare il confronto democratico” ed infine lasciando polemicamente la sala del convegno. Giuseppe Auriemma fa affermato di vedere nei suoi competitor “molta confusione nella costruzione di una città partendo proprio dai piani urbanistici”. “La prima cosa da fare è costruire un piano strategico della città attraverso un tavolo tecnico che veda partecipi tutti gli operatori, dai cittadini ai tecnici” è stato in sintesi il ragionamento del candidato piddino che ha tirato in ballo anche il Puc. “Noi- ha proseguito Auriemma- dobbiamo garantire il diritto all’educazione, all’identità, alla diversità costruendo una città a misura di bambino senza nessun tipo di barriere per i diversamente abili e per i normodotati”. Metodio invece ha chiesto che “le politiche sociali siano liberate dalla politica del consenso”. Poi il giovane candidato ha sottolineato che serve “un’analisi dei bisogni reali prima di intervenire”. Infine una stoccata all’attuale maggioranza ricordando la vicenda dell’assessore Tommaso Granato (cacciato dalla giunta Allocca e poi riammesso a pochi giorni dalle elezioni n.d.r.) e la questione dei marciapiedi a Rione Trieste, vera e propria barriera architettonica messa su dall’attuale centrodestra. Inoltre Metodio ha presentato i progetti “Somma non spreca” e le “Botteghe dei mestieri”. Poi uno sguardo alla Geset: “Partire dall’infanzia con i soldi che si risparmierebbero dalla rimodulazione del contratto con la Geset”. Il candidato del movimento civico l’Aurora invece ha illustrato ciò che intenderebbe fare partendo “dall’abbattimento delle barriere architettoniche e giungendo fino ai centri di assistenza per le famiglie”. “Il sociale- ha ribadito Piccolo- è la materia cardine della nostra attività politica”. Alla fine i tre candidati sindaco hanno firmato il decalogo di Libera, la nota associazione nazionale che combatte le mafie presieduta da don Ciotti, come protocollo per la legalità da affiancare allo statuto cittadino durante il primo consiglio comunale.

Gaetano Di Matteo

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