sabato 21 Settembre 2024
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Somma Vesuviana – “Giancarlo Siani, passione e morte di un giornalista scomodo”, il libro di Bruno De Stefano

Somma Vesuviana – Bruno De Stefano racconta un altro Siani, proiettando il lavoro e la passione di un giornalista “scomodo” in un intreccio politico criminale che mirava alla gestione degli appalti. Non più la cronaca di un omicidio e basta, ma l’analisi attenta dei fatti dal punto di vista di chi per mestiere li racconta, da una vita. Il libro di Bruno De Stefano “Giancarlo Siani, passione e morte di un giornalista scomodo” sarà presentato oggi, venerdì 7 dicembre, alle 18:00, presso il Circolo Culturale Vesevo in Piazza Filiberto 39 di Somma Vesuviana. L’evento è organizzato dall’Associazione Fineteca Onlus, in collaborazione con Polis Democratica, il Movimento Anti Stalking, l’Asd, il Patronato Unilpe, l’UNConsumatori ed i Verdi. L’autore del volume, il giornalista del “Corriere della Sera” e scrittore Bruno De Stefano discuterà del suo lavoro con altri uomini e donne a vario titolo impegnati al ‘servizio del territorio e della comunità’: il Coordinatore Polis Area Vesuviana, Avv. Giuseppe Di Palma; il Presidente Movimento Anti – Stalking Campania, Avv. Bianca Fiore;il Presidente Patronato Uniple Campania, Dott. Vincenzo Caniglia; il Segretario dell’Associazione Sportiva, Sig. Vincenzo Maria; il BIO Agricoltore, Sig. Vincenzo Aliperta; il Responsabile UN Consumatori Area Vesuviana, Dott.a Giovanna Aliperta; il Responsabile VERDI Campania, Dott. Francesco Borrelli. Il Moderatore, Dott. Nello Tuorto, Direttore Generale di Fineteca, presenterà il programma di “Microcredito” rivolto ai ‘giovani’ di Somma Vesuviana che vogliano mettersi in proprio per realizzare o sviluppare attività di lavoro autonomo (dal sito http://sommavesuviana.microcredito-campania.it si può scaricare l’ avviso che spiega le modalità di partecipazione al programma).Il volume di Bruno De Stefano racconta l’iter giudiziario che ha portato alla condanna di mandanti ed esecutori del giornalista ventiseienne de “Il Mattino”. Perché un libro su Giancarlo Siani a quasi trent’anni dal suo assassinio? La risposta è semplice: perché di questo giovane cronista ammazzato il 23 settembre del 1985, si parla tanto ma si sa ancora pochissimo, e talvolta quel che si sa non corrisponde totalmente alla realtà. «… I processi e le sentenze hanno stabilito che Siani è stato trucidato per aver scritto che il clan Nuvoletta aveva venduto il boss Valentino Gionta ai carabinieri, facendolo arrestare: una manciata di righe che non contengono nessuna verità sconvolgente. Ma il ventiseienne Siani stava anche raccogliendo materiale sui rapporti tra camorra, politica e affari e stava scrivendo un libro, di cui non c’è traccia. Qualcuno lo ha tradito da vivo e anche da morto…». Si sa pochissimo infatti del suo lavoro, del suo impegno e delle sue aspirazioni; ma soprattutto non si sa quasi nulla delle faticose indagini che hanno consentito di condannare killer e mandanti. Il libro non racconta solo la storia di un ragazzo di 26 anni finito davanti a un plotone di esecuzione di “cosa nostra”, ma prova ad andare oltre una semplificazione che lo ha trasformato in una sorta di “santino”: il giornalista-eroe giustiziato per aver coraggiosamente svelato le trame segrete della camorra. Leggendo gli atti delle inchieste emerge, infatti, una storia assai più complicata nella quale si mescolano incomprensibili silenzi, palesi omissioni, tentativi di depistaggio, vuoti di memoria inspiegabili, goffe e ridicole contraddizioni.In conclusione, la Chef del Vesevo enogastrotipico, Elia Sorrentino, preparerà delle degustazioni equosolidali che saranno offerte ai partecipanti e bagnate dal il vino Vesuvio Doc della Fondazione Lacryma Christi.

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