In seguito a una mia richiesta inviata al Coviri, commissione nazionale per la vigilanza delle risorse idriche del Ministero dell’Ambiente, in merito al comportamento della Gori, ho ricevuto dallo stesso un’interessante risposta (che allego) e che ho immediatamente girato alla Gori (che ovviamente non risponde, a dimostrazione della scorrettezza di questa azienda) e all’Ato 3 Campania ambito sarnese-vesuviano. Con immediatezza sorprendente, il presidente dell’Ato3, Mario Sorrentino, mi ha convocato nel suo ufficio in piazzetta Giustino Fortunato a Napoli. Capita raramente che un dirigente in alto loco di un servizio pubblico voglia sentire cosa ha da dire un utente. E così è stato: un confronto di una quarantina di minuti, franco e aperto sulla gestione della Gori. Al presidente ho subito detto che avrei reso pubblico l’incontro, non avendo io nessuna causa personale da perorare, semmai mi sono autonominato virtualmente rappresentante delle migliaia di persone con il dente avvelenato verso la Gori.
Il presidente Sorrentino ha prima spiegato del perché Somma Vesuviana soffre di carenza idrica, che una soluzione è stata trovata grazie ad un finanziamento di 700mila euro anticipato dell’Ato 3, con costruzione di un nuovo impianto tra Cercola e Pollena che dovrebbe entrare in funzione tra un mesetto. Appena i lorsignori della Regione Campania si decideranno a collaudarlo. Questo allaccio sarà fonte primaria da cui si approvvigionerà Somma. Chiuderanno definitivamente i pozzi De Siervo, perché contengono un’ alta percentuale di arsenico e, udite udite, causata, ha riferito il presidente, da il percolato della discarica La Marca in località Bosco che ha contaminato la falda acquifera. Sulla tassa per la depurazione dell’acqua, che paradossalmente molti utenti pagano non essendoci un depuratore, il presidente Sorrentino è stato chiaro: coloro che non sono allacciati a un depuratore saranno rimborsati, senza aprire nessun contenzioso (come la Gori ha però sempre fatto). Sono, questi utenti che pagano ingiustamente, circa 270.000 sul poco più di un milione di persone dei 76 comuni consorziati.
Ma veniamo al punto dolente, che il sottoscritto ha più volte rappresentato al presidente dell’Ato3 nel corso dell’incontro. La scorrettezza aziendale della Gori. Perché al di là delle carenze strutturali, è l’atteggiamento strafottente della Gori. La gestione del servizio che offre è pessima, superficiale e inadempiente. Fa mancare l’acqua deliberatamente senza avvertire gli utenti, non pubblicizza le interruzioni, ha un call center e un sito fallimentari, personale impreparato, insomma una gestione al limite del privatistico di un servizio. Che ricordiamoli è pubblico, cioè nostro, e non dei signori della Gori. Oltre ad una disorganizzazione nelle ore di emergenza (vedasi la fontanella pubblica in via Spirito Santo promessa e mai attivata). Il presidente Sorrentino ha convenuto sulla questione, ribadendo più volte che gli utenti vanno rispettati, hanno il diritto di sapere perché, come e quando l’acqua mancherà. Aggiungendo che la Gori deve migliorare il rapporto con i propri “clienti”. Insomma ha tirato le orecchie a questi funzionari, esortandomi a segnalargli anche al numero privato eventuali disagi. E a questo proposito si è detto disponibile ad un confronto pubblico, che spero al più presto di organizzare. Questo il breve resoconto di questo utile confronto con una persona che fisicamente si mette in discussione, nonostante il ruolo che occupa, a dispetto dei tanti uomini (?) invisibili della Gori.
Salvatore Piccolo
La redazione
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