Somma Vesuviana. Finalmente, dopo otto lunghi anni, arrivano i primi fondi regionali a sostegno del sito archeologico della Villa Augustea a Somma Vesuviana. A darne notizia è un manifesto che da ieri mattina campeggia per le strade della cittadina sommese. A rivendicare la paternità di tale atto è il gruppo consiliare regionale dell’Udc. “La Giunta Regionale della Campania- si legge nel manifesto- con atto deliberativo n.1389 del 18 agosto 2009, grazie all’iniziativa del consigliere regionale Carmine Mocerino, ha finanziato i lavori di valorizzazione del sito archeologico della Villa Augustea”. Il fondo è di circa 80mila euro e sarà utilizzato per finanziare il progetto della passerella sospesa che permetterà la visita fin dentro gli scavi. Passerella che dunque risolverà una delle problematiche tecniche più anguste degli scavi: l’apertura al pubblico di quest’ ultimi in più periodi dell’anno rispetto ai soliti due fine settimana che in genere cadono nel mese di settembre. “E’ un risultato molto importante- ha dichiarato il capogruppo in consiglio regionale dell’Udc Mocerino- perché lega il nostro operato politico efficacemente alle istanze del territorio sommese. Territorio- ha proseguito il consigliere- che può diventare uno dei fiori all’occhiello della Campania dal punto di vista del turismo archeologico”. Ed intanto ha annunciato che a breve “Ci sarà una tavola rotonda con le parti coinvolte nel progetto che comincerà ad affrontarne i primi aspetti tecnici dell’intera questione”. Il provvedimento ha parecchio entusiasmato gli addetti ai lavori che in questi anni hanno seguito gli scavi. Dall’istituto universitario “Suor Orsola Benincasa”, ideatore del progetto della passerella, alle associazioni che si occupano delle visite guidate gratuite ai cittadini durante (i pochi) giorni di apertura. Anche se chi ha espresso la maggiore soddisfazione è sembrata essere l’Università di Tokio, finora l’unica finanziatrice di un progetto ambizioso quanto dispendioso. “Proviamo grande soddisfazione per lo stanziamento dei fondi che danno un po’ di respiro e nuove energie all’Università di Tokio” ha fatto sapere l’avvocato Luigi De Luca, portavoce e curatore legale degli interessi dei giapponesi qui in Italia. “Nell’attesa – ha concluso l’avvocato- che anche il Comune sommese faccia la sua parte rendendo operativi i tanto agognati espropri”. Questi ultimi dovrebbero permettere agli archeologi di acquisire nuova terra, per un valore di circa 40mila euro, per gli scavi anche se sembrerebbe che l’iter si sia inceppato, stando a quanto fanno sapere autorevoli fonti amministrative, a causa di questioni “tecnico-ereditarie”.
Intanto le statue del Dioniso e della Peplofora, ritrovate tra il 2003 ed il 2004 nella Villa Augustea, hanno fatto rotta nel paese del Sol Levante per essere ammirate dai sudditi dell’Imperatore Akihito. Nell’attesa ovviamente che si chiarisca definitivamente quale sarà il loro posto nel mondo: il museo Storico Archeologico di Nola o il castello D’Alagno di Somma Vesuviana, attualmente in fase di ristrutturazione.
Gaetano Di Matteo
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