Somma Vesuviana. A poco meno di un mese dalla fine della “Festa delle Lucerne” è tempo di bilanci per un evento che ha raccolto più critiche che non scroscianti ed entusiasti applausi. Ma i bilanci in questione non sono certamente legati ai visitatori, giunti a flotte per ammirare una “sagra delle lucerne” più che la “Festa delle Lucerne”, ma all’aspetto economico. Con un particolare assai curioso. L’evento, stando a quanto affermato dalla giunta dell’amministrazione Allocca sarebbe costato 54mila e 284 euro (Palazzo Torino ha stanziato in due tranches 3mila euro e 1500 euro). Le cifre sono emerse da una delibera di giunta, la numero 124 del 15 luglio scorso, che ha come obbiettivo l’ottenimento di fondi da parte della provincia di Napoli. In realtà, siccome i numeri in questione sono precedenti all’evento (infatti la sezione dei costi è un preventivo, quindi lo stesso è potuto costare di più, quanto di meno rispetto alla cifra indicata), la somma è da prendere con le molle. Però a sviscerare i conti non può che esservi una certa meraviglia nel notare che alcuni di questi non tornano. Innanzitutto la prima somma che balza agli occhi è quella relativa ai 1500 euro che sarebbero serviti per la conferenza stampa di presentazione della Festa. Una cifra spropositata e senza senso visto che la stessa è stata organizzata da La Provinciaonline senza il becco di un quattrino. Altra cifra baldanzosa è quella relativa ai 3500 euro per l’ “Ospitalità ad autorità nazionali ed estere”. Ora, a meno che non sia venuto in incognito Topogigio, di ospiti non se n’è vista l’ombra. Altra cifra succulenta, come le pizzette condite con filante sottiletta servita in più case del Borgo, è senza dubbio quella relativa alle spese per la “segreteria organizzativa”. Duemila euro, magari da spendere per una dolce signora che avrebbe dovuto avere la mansione di contattare ed organizzare lo sbarco dei famigerati ospiti internazionali (La signora sarebbe impazzita nel tenere a bada i vezzi di Gheddafi e del suo circo, tra amazzoni, hostess e puledri). I seminari sui temi della Festa invece, stando al preventivo inviato in provincia, sarebbero costati 2mila e 500 euro. Ma ce li vedete Ciro Raia o Angelo Di Mauro, ospiti dei seminari, intascare soldi per parlare dei simboli della Festa? Non solo, ma anche la promozione ha avuto la sua parte nei costi, con 3500 euro presunti. In realtà l’amministrazione Allocca ha sborsato 1000 euro più Iva per acquistare una pagina pubblicitaria su Il Mattino di Napoli (la delibera è la 136 del 23 luglio) e qualche altro centinaio di euro per un video sulla festa commissionato a dei cineoperatori. Altra costo inserito nel preventivo, ma che in nessuna delle sedi era mai emerso (nemmeno nella stracostosissima conferenza stampa) è quello relativo alla terza edizione del premio “La Lucerna Incantata” (Che genere di premio sia poi non è dato saperlo). Per esso la voce di spesa è di 2580 euro. Poi ci sono altri numeri che per l’appunto portano l’ammontare della cifra a 54 mila e rotti euro. L’Ente sommese (insieme all’associazione della Festa delle lucerne) ha richiesto il 10% di essa (5mila euro) alla provincia di Napoli e 20 mila alla regione Campania. Ovviamente i due Enti nello studiare la pratica probabilmente non sanno o non sapranno che le voci di spesa sono state gonfiate a dismisura. Con buona pace dei cittadini dei soliti, poveri, cittadini contribuenti.
Gaetano Di Matteo
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