domenica 22 Settembre 2024
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Somma Vesuviana, che fine hanno fatto gli attestati di partecipazione ai corsi di formazione comunali?

Somma Vesuviana. Le cronache lo raccontavano irritato, imbestialito e furente. Come ci eravamo permessi di scrivere che gli attestati di partecipazione a corsi di formazione di 20 ore non fossero altro che carta straccia (http://www.laprovinciaonline.info/spip.php?article6850). La lesa maestà è uscita dai codici penali, ma è comunque rimasta nell’immaginario collettivo. E dunque, col senno di poi il signor Michelangelo Miele, amministratore della Michelangelo s.r.l. che gestisce l’appalto dell’Informagiovani del comune di Somma Vesuviana, il quale offre corsi di formazione ai giovani della cittadina sommese come da contratto stipulato con l’Ente, aveva più che ragione. Il termine “carta straccia” è assolutamente lesivo della dignità dei documenti che in via Micco, sede della società di formazione, stanno preparando. In realtà quei fogli, non sono dei semplici prestampati con nome, cognome e corso al quale le persone hanno partecipato. No, assolutamente. In realtà sono piccole perle rilegate a mano con una doratura a rilievo, mentre sulla superficie del taglio della pagina si sono spinti ad utilizzare la tecnica della labbratura. Roba da incorniciare e contemplare con l’orgoglio di chi possiede in casa un vero e proprio capolavoro. Non si spiegherebbe altrimenti il fatto che ancora debbano essere consegnati gli attestati di partecipazione ai corsi di formazione da 20 ore, iniziati 21 settembre scorso e terminati agli inizi di ottobre. Non è uno scherzo rilegare a mano qualche decina di attestati. E’ roba da artisti. E gli artisti si sa, hanno i loro tempi. E poi uno che porta in dote questo nome Michelangelo appunto, potrebbe mai presentarsi con un semplice e volgare foglio di carta ruvida? Certo che no. Semplicemente perché, come scrisse Ingres, “i capolavori non sono fatti per sbalordire. Sono fatti per persuadere, per convincere, per entrare in noi attraverso i pori”. E dagli uffici di Palazzo Torino sono stati bravissimi a persuadere e convincere i giovani che, con solo 20 ore di “sacrificio”, si sarebbero messi in tasca un piccolo pezzo di futuro. Un capolavoro, non c’è che dire.

Gaetano Di Matteo

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