Somma Vesuviana. Ennesima fumata nera per la casa di riposo per anziani che si erge abbandonata in via Circumvallazione a Somma Vesuviana. Difatti il bando ricognitivo stilato dal comune di Somma Vesuviana per l’affidamento a privati della struttura, che scadeva il 4 gennaio scorso, non ha dato i frutti sperati. A fronte di “almeno cinque offerte”, come richiesto dal vecchio bando, all’ufficio per le politiche sociali dell’Ente sommese ne sono giunte appena due. Così l’Ente ha riproposto il bando, che scadrà il prossimo 8 marzo, modificando però alcuni i parametri. In particolare cambia quello economico-finanziario. Infatti la ditta che vorrà partecipare alla gara per l’affidamento dovrà aver avuto, negli ultimi tre anni finanziari, un fatturato di almeno 3,5milioni di euro a fronte dei 4,5 milioni che servivano nella ricognizione precedente. Dunque un ribasso del che potrebbe allargare la rosa delle ditte che ambirebbero a gestire la struttura. Resta come criterio di selezione per gestire questa “casa di riposo da destinare ad albergo per anziani” ( è la dicitura che si trova sul sito istituzionale del comune di Somma Vesuviana) “l’esperienza almeno quinquennale nel settore della gestione di strutture residenziali con finalità sanitarie, socio-sanitarie o sociali. Inoltre chi si aggiudicherà l’appalto dovrà versare un canone annuale al comune sommese di almeno 36mila euro. L’ostacolo più grosso però sembrano essere i costi di adeguamento della struttura (a carico dell’affidatario). Si perché con la nuova normativa regionale(la numero 6 del giugno 2006)) la struttura è divenuta pressocché inutilizzabile. Infatti il complesso, composto da 48 camere strutturate su tre piani, avrebbe un serio problema con i servizi igienici. Il nuovo regolamento prevede che ogni camera debba essere dotata di servizi, mentre invece l’attuale planimetria prevede un servizio per più camere. A questi vanno aggiunti i danni, quantificati in tre-quattrocento mila euro, provocati dal tempo, dall’incuria e dai criminali che hanno spogliato, quello che una volta era definito “ospizio”, di tutto. Dagli impianti elettrici al rame, dalle plafoniere alle porte. Addirittura un paio d’anni fa, a questo scatolone vuoto di color giallo che s’inerpica solitario in via Circumvallazione , si interessò perfino Striscia la Notizia che a Somma Vesuviana vi mandò il Gabibbo. Così non sembra risolversi la problematica di questa cattedrale nel deserto che, con ogni probabilità, è la più emblematica testimonianza degli scempi amministrativi compiuti nella tanto vituperata Prima Repubblica a Somma Vesuviana. Un casermone la cui prima pietra fu addirittura posata nel lontanissimo 1983 ed i cui costi, rivalutati ad oggi, sarebbero di circa 5 miliardi di vecchie lire. Una valanga di soldi finiti nel (quasi) nulla senza che nessuno abbia mai mosso un dito.
Gaetano Di Matteo
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