Somma Vesuviana. “Il Pd è il migliore partito possibile in quanto unione irripetibile di energie ed entusiasmi giovanili. Inoltre è anche la sintesi di diverse esperienze politiche. Purtroppo però in questa fase, per una sciagurata politica di tesseramento fasullo il vertice del Partito non ne rappresenta gli ideali. La fortuna è che questa è solo una fase transitoria la quale si risolverà a breve”. E’ critico Alfonso Auriemma, ex sindaco di Somma Vesuviana e consigliere comunale del Pd, nei confronti dell’attuale dirigenza democratica. In particolar modo il consigliere fa riferimento alla scarso dialogo con l’attuale segretario cittadino Pietro Allocca. “Mi piacerebbe tanto parlagli, ma non riesco mai ad averne l’occasione”. In realtà il desiderio di ascoltare il pensiero del segretario del primo partito d’opposizione cittadino sui fatti della politica locale è comune a molti. L’ultimo caso venuto a galla, e che ha riguardato da vicino la sezione di Vittorio Emanuele III, è stato il famigerato manifesto sulla questione della presunta promessa di lavoro in cambio di voti da parte del sindaco Raffaele Allocca ad alcuni cittadini. Il manifesto era stato firmato da una serie di sedicenti “militanti del Pd”. Chi siano questi militanti però non è dato saperlo. Ma c’è un curioso risvolto del caso che dimostra quanto sia diventata dilettantesca ed avvelenata la politica cittadina. Il manifesto, secondo indiscrezioni, sarebbe stato consegnato regolarmente alla Geset (la società che si occupa, tra le altre cose, dell’affissione dei manifesti) e la ricevuta l’avrebbe firmata lo stesso Pietro Allocca. O meglio, il nome sulla ricevuta sarebbe quello del segretario, ma in realtà lui alla Geset non ci sarebbe mai andato. E allora chi è stato? Nemmeno questo ha voluto rivelare il giovane (incalzato da più parti) il quale però non ha perso tempo, sempre secondo i soliti ben informati, nel prendere le distanze dal manifesto. Addirittura, secondo alcuni testimoni ad un caffè mattutino nel centralissimo bar Masulli, qualche settimana fa il segretario si sarebbe anche giustificato e scusato pubblicamente con il sindaco Raffaele Allocca irritato per quel documento comparso sulle mura cittadine. Dunque il segretario si è trovato nella grottesca situazione di chiedere scusa e prendere le distanze “private” dal manifesto da un lato, e lasciare che lo stesso documento campeggiasse tranquillamente per le strade della cittadina sommese. E se questa è opposizione c’è solo da augurarsi, per dirla alla Eduardo: “Adda passà a’nuttata” per il Pd
Gaetano Di Matteo
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