DA METROPOLIS DEL 14 OTTOBRE
Nascoste in una busta e in una federa sotto qualche metro di terra, un Kalashnikov e le relative cartucce. Un’arma da guerra quella ritrovata dai carabinieri della Stazione di Somma Vesuviana (agli ordini del maresciallo Raimondo Semprevivo) all’interno di un autolavaggio abusivo. I militari si erano recati ieri mattina nell’impianto di via Zingariello in seguito ad alcune indagini, ed una volta sul posto hanno notato un’aiuola con alcuni alberi, uno di questi in particolare sembrava più basso degli altri come se la terra nella quale era piantato fosse stata smossa di recente. Gli uomini dell’Arma hanno scavato proprio lì sotto ed hanno trovato una busta di plastica e dentro una federa, contenevano appunto il Kalashnikov, modello AK 74, cal. 5,45, con matricola abrasa, efficiente, funzionante, completo di caricatore e n. 27 cartucce dello stesso calibro che sono stati sequestrati. Per detenzione in concorso di arma da guerra sono stati arrestati in flagrante padre e figlio: Ciro Molaro, 52 anni, pluripregiudicato, considerato affiliato al clan Panico, operante tra sant’Anastasia e Somma Vesuviana e finito in carcere (e poi assolto) nel corso dell’operazione “Scacco” e Mario Sebastiano Molaro, 30 anni, anche lui con alcuni piccoli precedenti penali. L’importante scoperta dei carabinieri nel corso di doviziose indagini che testimoniano l’attenzione dell’Arma da tempo impegnata in un massiccio controllo del territorio.
Nel corso dell’operazione di ieri mattina i militari hanno perquisito anche le abitazioni dei due uomini, a via Zingariello e via Santa Croce, lo stesso lavaggio abusivo che avevano allestito è stato sequestrato. Gli arrestati sono stati tradotti presso la Casa Circondariale di Poggioreale a Napoli, e ora sono a disposizione dell’autorità giudiziaria.

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