SOMMA VESUVIANA. Al Comune non ci poteva venire dopo la decisione dei giudici (l’obbligo di dimora nel suo Comune di residenza, Casalnuovo) e per comunicare le sue dimissioni ha usato un’email spedita con una Pec (posta elettronica certificata).
Si chiude così la parentesi lavorativa di Giuseppe Catauro, 41 anni di Casalnuovo di Napoli, responsabile dei Lavori Pubblici che fu arrestato ad ottobre perchè finito in una inchiesta per tangenti al Comune di San Giorgio. Il funzionario, nominato dalla giunta Piccolo l’estate scorsa, da ottobre ad oggi aveva preso una parte dello stipendio molto cospicua pur non potendo venire al lavoro. Suscitando la disapprovazione dei consiglieri di minoranza di Forza Italia e Pd che avevano interrogato in consiglio comunale, in proposito, il sindaco Pasquale Piccolo, ma anche di alcuni consiglieri di maggioranza che avevano “minacciato” di prendere provvedimenti a riguardo di questi soldi pagati e non dovuti. Il clima dopo il nostro articolo di ieri si era fatto “rovente”, ma oggi la metaforica goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata una lettera protocollata a Palazzo Torino dall’assessore al Personale Rosanna Raia, l’avvocato Raia ha scritto alla segretaria comunale (e per conoscenza anche al primo cittadino) usando toni perentori per sapere per quali motivi il dipendente in questione non andava a lavoro e che tipo di provvedimenti erano stati adottati a riguardo per tutelare l’Ente. Richieste che sembra che la Raia avesse già fatto verbalmente senza ottenere alcun risultato, da qui la decisione di mettere tutto nero su bianco. La determinazione dell’assessore hanno portato alla risoluzione di un problema che pesava sulle casse comunali e che era soprattutto un grandissimo paradosso. Nessuno del Comune, amministratori in testa, si era sentito in dovere di rescindere il contratto con Catauro dopo che il tecnico era stato “impossibilitato” a venire in municipio. Una nuova sconfitta per “Noi Sud” il partito che aveva “sponsorizzato” il dirigente. Ora si aprirà la “caccia” politica a quello che dovrà sostituirlo.
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