Somma Vesuviana. Due vere e proprie “boutique” della frutta con negozi ben arredati, con diversi metri quadri a disposizione e grande assortimento di ortofrutta eppure erano completamente sconosciute al Fisco e con prodotti dei quali non si capiva la provenienza. Sequestri e sanzioni a Somma Vesuviana, San Giuseppe Vesuviano e Ottaviano sono il risultato delle verifiche effettuate dai carabinieri forestali della Stazione Parco di Ottaviano. Otto attività hanno subito i provvedimenti in seguito ai controlli dei militari. In particolare, i militari di Ottaviano hanno rinvenuto due attività commerciali aperte senza alcun titolo autorizzativo e completamente sconosciute al Fisco da cui scaturiva la chiusura immediata di due attività (a San Giuseppe ed a Somma Vesuviana appunto), i sequestri amministrativi di prodotti alimentari senza alcuna indicazione e tracciabilità per un quantitativo di circa 2 tonnellate, con sanzioni pari a circa 15mila euro.
I prodotti ortofrutticoli, dopo la opportune verifiche e analisi, invece di essere distrutti sono stati distribuiti per la beneficenza alla Banco alimentare di Fisciano.
Si tratta di controlli effettuati dai carabinieri inseriti in un intenso piano di indagine esperito dalla Regione Campania, dovuta al fatto che è stata evidenziata la presenza di alcuni esemplari di Bactrocera dorsalis, mosca orientale della frutta, (specie polifaga altamente invasiva) di origine asiatica.
“Con i primi ritrovamenti dell’insetto in alcuni territori del napoletano sono state attivate tutta una serie di misure ufficiali sia al fine di conoscere la reale distribuzione sul territorio sia per l’eradicazione e contenimento (Trattamenti insetticidi, raccolta frutta dalle piante dove erano posizionate trappole che hanno catturato, divieto movimentazione frutti dai siti dove erano posizionate trappole che hanno catturato)”, si legge in una nota.
In effetti la Regione, con i suoi ispettori fitosanitari, coi carabinieri forestali hanno espletato vari controlli in diverse attività commerciali per la vendita di prodotti ortofrutticoli. Da qui sono scaturite le verifiche nel Vesuviano che hanno portato poi ai sequestri e alla sanzioni.
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