SOMMA VESUVIANA. Successo per la “commedia all’ antica italiana” al teatro Summarte. Peppe Barra incanta tutti con “I cavalli di Monsignor Perrelli”. Barra e Lamberto Lambertini gli autori.
Un teatro gremito quello di ieri al Summarte, gran successo per lo spettacolo di Peppe Barra “I cavalli di Monsignor Perrelli”. Lo scherzo musicale è il quinto appuntamento della rassegna teatrale del teatro sommese, che nonostante la presenza degli abbonati, sono state tante le persone accorse per vedere il principe del teatro napoletano. Un Peppe Barra in completa simbiosi con il pubblico di Somma Vesuviana dove ha interagito improvvisando con la sua spiccata ironia e stile che lo caratterizza. Una trama che nasce da una leggenda, più o meno reale, creata intorno a due figure tanto amate nella cultura partenopea: Ferdinando e Carolina. Si dice, negli ambienti storici e culturali, che il re lazzarone e la sua consorte attendessero la mattina per ascoltare le storie dello strambo Monsignor Perrelli per iniziare la giornata con grandi risate. Da qui la genialità di Barra e Lamberto Lambertini, di prendere questo personaggio e portarlo in teatro, caratterizzarlo, plasmarlo e far venir fuori una maschera esilarante ma dai tratti spigolosa, nei ragionamenti contorti e nell’ “egoismo culinario”. Un magnifico Patrizio Trampetti, nel ruolo di Monsignore, ha divertito il pubblico e ha dato, secondo il nostro punto di vista, in maniera eccezionale il volto della napoletanità superba ma comica all’eccentrico personaggio. L’esplosione empatica, innescata da Peppe Barra, ha dato all’altro lato della storia: passione e veracità vulcanica, tipica del suo teatro. Qualsiasi sia l’ avventura, Barra è capace di prendere la parte più popolare e plebea di Napoli e creare per “lei” un’opera artistica – culturale, con radici solide che attingono linfa non solo dalla storia partenopea ma da quell’anima infuocata che è la città. Il suo personaggio è Meneca, perpetua dell'”illustre” Monsignore che subisce quotidianamente le stramberie del suo padrone, uomo di Dio e di scienza con scoperte e trattati naturalistici che superano di molto il limite della goffaggine. Nonostante Meneca sia donna del popolo e anziana, riesce a tener testa a suo padrone e si sfoga con il pubblico con monologhi impetuosi e divertentissimi. Ma nonostante tutto ha attenzioni calorose verso Perrelli, e come da vera mamma napoletana: il cibo e le ricette ipercaloriche sono alla base delle loro azioni giornaliere. Lo spettacolo vanta degli spazi musicali di classe curati dal maestro Giorgio Mellone, intense le interpretazioni di Enrico Vicinanza e Luigi Bignone che con la loro possente voce hanno incantato la platea. Suggestive e “magiche” le scenografie di Carlo De Marino e adattissimi i costumi realizzati da Annalisa Giacci che riproducono fedelmente gli abiti settecenteschi.
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