lunedì 30 Settembre 2024
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Somma, minacce ad Obama e scritte antisemite

Somma Vesuviana. Ancora scritte antisemite a Somma Vesuviana. Dopo quelle di pochi giorni fa, apparse sul portone della Sala S.Caterina in piazza Vittorio Emanuele III in concomitanza del tesseramento della locale sezione del PD, oggi è il turno di Via Aldo Moro.
Su una vetrina di un negozio del corso, cuore pulsante della movida giovanile sommese, sono comparse stamattina chiare scritte antisemite nei confronti di Barack Obama, neo eletto presidente degli Stati Uniti d’America.
Il difetto di quest’uomo, portatore di una sana speranza in un mondo falcidiato da guerre e crisi economiche, sarebbe quello di essere afroamericano.
Così si moltiplicano i casi di antisemitismo in un festival neofascista che racchiude un po’ tutti i luoghi comuni della loro umana stupidità.
Oggi purtroppo è toccato al presidente afroamericano, ieri agli ebrei e l’altro ieri agli zingari rom.
In più la scritta miserabile è accompagnata sempre da un simbolo. Questa volta il povero negoziante si ritroverà, armato di spugna e solvente, a cancellare una croce celtica dalla vetrata.
Non si conosce l’autore, o gli autori, di questo gesto ignobile. Non si sa neanche se in effetti a Somma Vesuviana operi un gruppo nazifascista.
Si sa però che non è la prima volta che questi codardi entrano in azione aiutati dall’oscurità della notte e dal muro omertoso eretto intorno ad essi.
Così a livello nazionale si registra la presenza di giovani nazifascisti, organizzati manco fossero vere e proprie forze paramilitari senza armi da fuoco, ai cortei contro il ministro Gelmini e a livello locale c’è il tanto reclamizzato senso d’imitazione.
Il quale serpeggia tra tanti cretini che con ogni mezzo, Facebook sembra essere l’ultima frontiera, diffondono una dottrina basata sulla violenza e sull’annientamento dell’altro che ha pericolosi margini d’intensificazione.
Naturalmente questi gruppi sono anche fomentati da una certa classe politica la quale basa i propri sforzi, non tanto su un integrazione orizzontale, quanto piuttosto sulla diffusione demagogica di principi per cui il seme supremo dei nostri mali, dalla sicurezza alla crisi economica, deriverebbe dal Melting pot della nostre società.
I nostrani pensatori continuano a parlare di gesti isolati che non hanno alcuna radice all’interno delle nostre comunità. Concordo sperando però che ciò non comporti un abbassamento della guardia all’interno delle nostre coscienze.

Gaetano Di Matteo

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