DA METROPOLIS DEL 13 FEBBRAIO
Somma Vesuviana. Era entrato al bar come era solito fare , non un cliente abituale ma di quelli di cui si conoscono anche le brutte abitudini. Così quando i proprietari del bar “Febbraro” hanno visto Gennaro Angri cominciare a discutere con altri clienti hanno cercato di gettare “acqua sul fuoco” e di placare gli animi. Credevano di esserci riusciti, non è stato così. Angri, 42 anni, muratore con alcuni precedenti penali anche per detenzione di sostanze stupefacenti, aveva deciso di vendicarsi per l’affronto, che a suo dire aveva ricevuto al bar. Da casa sua, a Rione Trieste, è tornato nel locale del centro storico della città a bordo della sua Fiat Punto grigia armato di fucile a canne mozze ed arrivato davanti al bar ha sparato un colpo. Erano circa l’1.30 e i clienti erano andati via da poco. Un solo colpo che ha danneggiato la serranda, a quel punto si è allontanato, sempre armato. Il proprietario del bar, che abita sopra il locale, sentito lo sparo è sceso a vedere cosa fosse accaduto, ha chiamato i carabinieri e sul posto sono tempestivamente intervenuti i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Castello di Cisterna (agli ordini del tenente Antonio Orlando) che hanno visionato con l’uomo le immagini riprese dalla telecamera di videosorveglianza e si sono messi alla ricerca di Angri. Lo hanno rintracciato poco distante dal bar, era ancora in un vicolo del Casamale e stava probabilmente facendo ritorno al locale per sparare ancora. I militari, infatti, lo hanno trovato con una mano sul volante ed nell’altra il fucile, la prontezza degli uomini dell’Arma ha permesso di bloccare il suo tentativo di fuga e di immobilizzarlo. Aveva con se il fucile, con un colpo in canna, e nell’auto 11 proiettili calibro 16. A quel punto lo hanno arrestato per una serie di reati: detenzione e porto abusivo di arma da fuoco, spari in luogo pubblico, alterazione di arma da sparo (considerato che il fucile era stato modificato, senza matricola e di manifattura artigianale) danneggiamento aggravato (considerato che ha preso di mira un luogo pubblico) e resistenza a pubblico ufficiale. Angri, infatti, quando i carabinieri hanno cercato di bloccarlo ha provato a fuggire e poi a resistere, con tanto di spintoni, al fermo. Una notte movimentata, dunque, quella trascorsa tra venerdì e sabato al Casamale che lascia sgomenti gli avventori del bar che hanno nel “Febbraro” un importante punto di ritrovo all’interno del centro storico. “Siamo sbalorditi da quello che è accaduto”, dice un cliente, “lui è venuto qui a fare discussioni poco dopo la mezzanotte e noi siamo andati via verso l’una, mi chiedo se noi ci fossimo trovati ancora fuori al locale quando è tornato per sparare cosa sarebbe potuto accadere? Non voglio neanche pensarci”.
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