venerdì 22 Novembre 2024
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Somma. Lega Giovani, domenica gazebo in piazza

Somma Vesuviana. La Lega Giovani invita la cittadinanza sommese a passare domenica 4 luglio presso il nostro gazebo situato in piazza Vittorio Emanuele 3, dalle ore 9.30 alle ore 12.30 per firmare il referendum per riformare la giustizia italiana voluto da: Lega, Forza Italia, UDC, Cambiamo e partito Radicale. Il punto principale secondo noi é “Chi sbaglia, PAGA”! Il referendum comprende le seguenti voci:
1) Riforma del CSM ( Con la firma al referendum si potrà candidare chiunque al consiglio superiore della magistratura, si colpisce così il correntismo, e il condizionamento della politica sulla giustizia).
2) Responsabilità diretta dei magistrati ( Con la firma al referendum si introduce la possibilità di chiamare in causa direttamente il magistrato, per scongiurare: abusi, errori gravi e negligenze).
3) Equa valutazione dei magistrati ( Con la firma al referendum, estendiamo anche ai rappresentanti delle università e dell’Avvocatura nei consigli giudiziari, la possibilità di avere voce in capitolo nella valutazione del magistrati, che oggi si giudicano solo di loro).
4) Separazione delle Carriere ( Con la firma al referendum, chiediamo la separazione delle carriere per garantire a tutti  un giudice veramente trasparente nei ruoli. Il magistrato dovrà scegliere ad inizio carriera la funzione di giudicante o requirente, per poi mantenere quel ruolo professionale per tutta la sua vita professionale.
5) Limiti degli abusi della custodia cautelare ( Con la firma al referendum, si introduce la specifica nozione che chi sbaglia paga, non devono esserci più casi palamara, e casi di poliziotti indagati ingiustamente, e nello stesso momento si vanno anche a difendere le migliaia di persone che ingiustamente vengono privati della loro libertà senza che abbiano commesso alcun reato grave, e non giudicati in maniera definitiva. Questo costa milioni per lo stato italiano, inoltre chiediamo processi più brevi).
6) Abolizione del decreto Severino ( Con la firma al referendum, si elimina l’intero decreto, togliendo l’automatismo e restituendo la facoltà ai giudici di decidere se applicare o meno l’interdizione dai pubblici uffici di sindaci e amministratori locali, che non sono condannati in maniera definitiva per qualche vuoto di potere, tale che si sono verificati molti casi di sospensioni temporanee dai pubblici uffici per venire poi dopo anni reintegrati al loro posto.

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