DA METROPOLIS DEL 9 NOVEMBRE
Si era rivolto ad un amico, tra quelli più cari, pensando di risolvere così i suoi problemi economici ed invece si è trovato invischiato in debiti che non è riuscito a pagare e vittima di minacce sia lui che la sua famiglia. La storia di un imprenditore di 35 anni di Somma Vesuviana che, stanco delle pressioni che era costretto a subire, si è rivolto ai carabinieri.
Al termine delle indagini, compiute dal Nucleo Operativo e radiomobile della Compagnia di Castello di Cisterna (guidato dal tenente Antonio Orlando), i militari hanno arrestato due panettieri, Gennaro Auriemma, 47 anni, residente a Somma e Domenico Carotenuto, 36 anni, di Massa di Somma, entrambi già noti alle forze dell’ordine. Raggiunti da un ordine di custodia cautelare in carcere emessa il 4 novembre dal gip di Napoli per tentata estorsione ed usura. I due sono gravemente indiziati di aver prestato oltre 10mila euro ad un commerciante sommese, al tasso mensile dell’8%, cifre che inizialmente l’uomo era stato in grado di restituire, fino ad agosto quando poi la situazione è degenerata. Prima il giovane aveva chiesto piccoli prestiti da 2mila o 3mila euro e aveva pagato quanto stabilito da Carotenuto, ma alla fine per un prestito di 5mila euro si è trovato in difficoltà e sono cominciate le minacce e le pressioni. Tutto comincia a gennaio di quest’anno quando l’imprenditore chiede ad Auriemma se può aiutarlo a trovare dei soldi, ed è il panettiere (che gestisce un forno nel centro storico del Casamale) ad indirizzarlo presso Carotenuto, proprietario di altri forni e di un supermercato che è nella disponibilità di gestire grosse somme di denaro. Va tutto bene, dunque, fino a quest’estate. Poi l’imprenditore non riesce a pagare e Auriemma e Carotenuto cominciano a farsi pressanti, e lui denuncia tutto ai militari del tenente Orlando che dispongono un servizio di controllo.
Quando i due panettieri si presentano dai genitori del 35enne, presso un terreno nel quartiere di Ponticelli, e li minacciano: “Se non mi da i soldi”, dice Carotenuto, “gli taglio la testa” i carabinieri ascoltano tutto. Partono alcune perquisizioni presso le abitazioni dei due. A casa di Carotenuto vengono trovate agende con un elenco di nomi e cifre, diversi assegni e cospicue somme in denaro contante.
Alla fine il gip ha accolto favorevolmente i risultati delle indagini svolte dai carabinieri (e coordinate dalla procura di Napoli) ed ha disposto l’arresto. I due uomini ora sono nel carcere di Poggioreale.

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