Un grosso magnete appoggiato sul contattore dell’energia elettrica ed il gioco era fatto: riuscivano a risparmiare anche il 70% sulla bolletta. Percentuale che si trasformava in migliaia di euro in meno da pagare.
A scoprire il raggiro i carabinieri della Stazione di Somma Vesuviana (agli ordini del maresciallo Raimondo Semprevivo) e la squadra rilevamento dell’Enel. Denunciate per furto quattro persone, si tratta degli amministratori delegati o responsabili delle tre società coinvolte nel blitz. L’ammanco nella bolletta avveniva per due aziende, una che produce scatole e cartoni che ha la sua sede in via Allocca, una di calzini e tessuti che si trova in via Bosco e un noto pub in via Annunziata, tutte a Somma Vesuviana. Denunciati, dunque, nell’ordine: G.D.L. residente a San Sebastiano al Vesuvio, A.C. di Ottaviano, D.M. e C.M. di Somma Vesuviana. I tecnici della società elettrica hanno appurato che in tutte e tre le società l’ammanco era notevole e andava avanti da diverso tempo.
Nel corso dei controlli effettuati da personale specializzato nella misurazione della corrente erogata, i contatori sono stati sequestrati, e dunque è stata momentaneamente sospesa l’erogazione di energia elettrica.
Sequestrati anche i magneti “truffaldini”, che serviva per rallentare visibilmente l’attività di registrazione svolta dal contatore. Non è stata ancora quantificata nel dettaglio la somma che le tre società dovranno ora risarcire all’Enel per fare in modo che gli venga riattaccata la corrente elettrica che gli consente di svolgere la loro attività.
La scvoperta è avvenuta nel corso di controlli di routine effettuati dall’Enel, soprattutto in quelle aziende o condomini dove viene registrato un minore consumo in bolletta rispetto a quello che l’attività svolta o la superficie dello stabile farebbero pensare. Controlli che sono destinati a continuare per far emergere eventuali altri danni alla società elettrica.
DA METROPOLIS DEL 12 LUGLIO

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