SOMMA VESUVIANA. Erano giorni che precedevano la Pasqua quelli del 18 aprile del 2011, come accade anche oggi. E’ quel giorno di tre anni fa Melania Rea, giovane mamma di Somma Vesuviana si stava preparando per raggiungere la sua famiglia, cosa che non farà mai, purtroppo.
Scompariva, invece, e veniva uccisa per essere ritrovata soltanto due giorni dopo a Ripe di Civitella del Tronto (Teramo). Per quel delitto è ora in carcere il marito Salvatore Parolisi, caporalmaggiore dell’esercito. Dalla loro unione è nata Vittoria, una bimba che oggi ha 4 anni, e vive con i nonni materni nella loro abitazione di via Pomintella a Somma Vesuviana. Melania allora aveva appena 29 anni e viveva con il marito e la piccola ad Ascolti Piceno, il giorno della scomparsa era andata a fare una gita a Colle San Marco (Ascoli Piceno), fu ritrovata due giorni dopo uccisa con diverse coltellate in un bosco a diversi chilometri di distanza. Per quella morte cruenta Parolisi è stato condannato in primo grado all’ergastolo e il 30 settembre scorso la pena gli è stata ridotta in appello a 30 anni. La Corte d’appello non ha riconosciuto l’aggravante di vilipendio, consentendo così una pena ridotta rispetto alla prima sentenza. Gli è stato anche riconosciuto lo sconto di pena di un terzo per aver scelto di essere giudicato, già in primo grado, con il rito abbreviato. Ora per ricordare Melania anche un concorso nazionale di poesia, la cui premiazione si terrà proprio a Somma Vesuviana il prossimo settembre.
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