NAPOLI. Due serate di spettacolo, ma soprattutto cantanti quali Peppino di Capri, Gianni Morandi, Sal Da Vinci o Enzo Gragnaniello, e, non solo. Olimpionici del calibro di Pino Maddaloni e Massimo Rosolino, per raccogliere fondi destinati a dare una speranza di risveglio per Fabio Graziano, agente della polizia in servizio a Napoli, in coma per un incidente stradale dal 7 settembre scorso.
Il 5 e 6 marzo al Palapartenope si terrà un concerto in suo onore e il ricavato della vendita dei biglietti sarà devoluto per sostenere le spese di cura necessarie a Fabio.
Una kermesse che ha come motore la compagna del poliziotto, Paola Volpe, che, dopo la solidarietà dei colleghi, ha trovato nel mondo dello spettacolo la possibilità di trovare risorse per il suo ricovero e la permanenza a Innsbruck, in centro specializzato per i problemi del 32enne investito da un furgone.
Una gara di solidarietà che ha contagiato in modo trasversale tantissime persone.
Michele Di Iorio, presidente Federfarma Napoli: “Mi auguro che questa manifestazione serva a lanciare un messaggio alla politica e ricordare ciò che bisogna si realizzi. La Campania già nel 1996 aveva nel piano regionale ospedaliero un centro di rianimazione d’avanguardia e il Cto (Centro traumatologico ospedaliero), è nato 80 anni fa come unità spinale, poi la politica lo ha deviato su scelte di minor spessore”.
Il vicequestore Valeria Moffa, aggiunge: “Siamo stati spinti da Paola. C’e’ stata massima sensibilità dei colleghi di Fabio e già a settembre era partita una raccolta fondi prima nel commissariato e poi in Questura. L’assistenza che ha ricevuto dopo settembre è quella riservata alle persone che si trovano in questo tipo di incidenti. Tutto il di più è merito di Paola. Lei – prosegue – ha fortemente voluto tutto questo, che si andasse oltre l’assistenza. Da qui il nostro interesse è stato ulteriormente sollecitato, e la richiesta del patrocinio che è l’unica cosa che abbiamo potuto dare per essere ancora più vicini a Fabio. Ci sono state delle raccolte interne e poi questi due spettacoli a fronte del prezzo del biglietto basso ma tutto il ricavato andrà per sostenere Fabio”.
L’ispettore di polizia Elia Lombardo, amico di Fabio e autore del testo parole della canzone poi tradotta in versi tutte le emozioni di Paola. “Gestisco normalmente 500 uomini e vengo a contatto con numerose storie di colleghi. La storia di Fabio emergeva dirompente dalla voce di Paola. Oggi non è facile chiedere aiuto. Lei è riuscita a farlo con parole straordinarie che non si potevano perdere. Con Felice abbiamo messo su una melodia che calzava sul testo. A volte certe cose già esistono. Occorre solo la capacità di indirizzare. Questa storia con parole che non cadono nella retorica. Quindi abbiamo pensato di mettere su un concerto e lui si è fatto carico di mettere in piedi questo progetto con tutti i rischi perché lui ha prodotto interamente questo spettacolo. Paola è riuscita a scatenare la forza di un artista”.
Il musicista Felice Romano ha musicato le parole di Elia Lombardo: “Le canzoni a volte esistono già basta solo la fantasia e la voglia di andarle a prendere. Questa canzone ha talmente tanto senso che aveva già le note e la melodia. Elia – spiega il musicista – è stato raffinato nel cogliere ciò che Paola ribadisce da mesi. Un mosaico di cuore ed emozioni. È una canzone che nasce con il cuore e arriva dritta nel cuore. Non potevamo lasciare Paola ad un altra raccolta quindi chiediamo in cambio di questo spettacolo un piccolo contributo. Se c è un centro che possa dare un fiato – vita a Fabio e ai tanti Fabio bisogna poterci arrivare. E in questo centro Federfarma che è deputato a dire che la struttura sanitaria nazionale deve fornirci la possibilità di una speranza in Italia, nel meridione si aspetta un centro per il risveglio e la speranza. Quella di fiatare in questo mondo”.
Paola Volpe compagna Fabio: “Quello creato deve avere un senso – dice – Fabio me lo ha sempre detto, io mi sforzo di trovarlo da circa sei mesi. Senza di lui ha poco senso. Tutto. Parlo col cuore non con la testa. Vorrei che si concludesse in qualcosa di sentito non di doveroso. Fabio deve avere una speranza di avere una vita perché anche la speranza avevano tolto. Fabio è vita e deve tornare alla vita”.
“Servono 100 mila euro – conclude Paola – mi hanno chiesto se mi vendevo un rene. Si. Ho avuto la fortuna di incontrare gente che mi fa parlare”.
La redazione
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