SOMMA VESUVIANA. L’associazionismo cattolico, oggi molto articolato, interessa vari ambiti della vita sociale mediante i suoi molteplici circoli, associazioni e, con le molteplici ed encomiabili attività, rappresenta la base formativa culturale e sociale dei giovani, oggi come ieri.
Ricordo la mia prima partecipazione ad un circolo culturale, frequentavo le scuole medie: l’iscrizione al Circolo Culturale Cattolico della parrocchia di San Giorgio, negli anni sessanta. Situata nel retro dell’edificio parrocchiale in Piazza Vittorio Emanuele III, anche conosciuta come Piazza Trivio, a Somma Vesuviana.
Questo circolo era il punto di riferimento dei giovani di allora, era gestito da un uomo valente e comprensivo il sig. Felice Molaro, persona anziana in pensione, volontario, che, generosamente, ci faceva da guida. Le amicizie nate in quegli anni lontani si conservano ancora.
Dalla stessa sede, i Giovani per un mondo unito nel 1991 decidono di recuperare alcuni antichi giochi locali, ma diffusi anche in altre città, regioni e, a volte, anche nel bacino del Mediterraneo: corsa con cerchio, palo di sapone, tiro alla fune ed altri, proponendoli in una festa popolare, il Palio. Invitano i vari quartieri di Somma alle piacevoli gare competitive, generando una simpatica aggregazione comunitaria.
Una nuova forma di recupero delle antiche tradizioni era iniziata negli anni 80 e 90. Auspici, Roberto De Simone, la Nuova Compagnia di Canto Popolare ed altre persone e gruppi. Ritornavano di moda canti arcaici e feste popolari. L’antica cultura delle feste in onore della Madonna di Castello fu osservata in situ a Somma, da Roberto de Simone e illustri docenti di etnomusicologia e antropologia, anche statunitensi: ci fu una riscoperta da parte del mondo accademico.
Però i Giovani per un mondo unito non si lasciarono ammaliare da questa tendenza. E nei primi anni del Palio sono stati anche criticati per questa preferenza, fuori dal coro, di particolari tradizioni. Ma la festa del Palio, invece, fu una scelta lungimirante, a 25 anni dalla prima edizione si è rivelata vincente.
I promotori della manifestazione, nonostante i cambiamenti sociali e politici verificatisi in questo lasso di tempo, sostenuti anche dall’impegno e dalla forza dei concorrenti e del pubblico, hanno trasmesso a tutti l’entusiasmo per la partecipazione a dei giochi gradevoli e portatori di una competizione sana e costruttiva. I giovani partecipanti hanno contagiato gli amici ed anche i meno giovani parenti, sempre presenti.
Indubbiamente la nostra città ha un punto di riferimento annuale, che ha avuto una crescita sociale e culturale complessiva: la manifestazione ha integrato la formazione dell’istruzione pubblica.
La nostra società con le sue contraddizioni, solitudini e alienazioni, ha bisogno di queste iniziative, che orientano ed aggregano per contrastare i malesseri e squilibri profondi.
Lao Tsu, o Tse, mitica figura della filosofia cinese (VI secolo a.C.), diceva “ un viaggio di mille miglia inizia con un solo passo.” Noi di passi ne abbiamo fatti venticinque, dobbiamo arrivare a mille!
Complimenti ai Giovani per un mondo unito.
Rosario Serra
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