Sant’Anastasia. Riceviamo da una docente, Lucia Aiello, la seguente lettera che pubblichiamo in un momento in cui la scuola italiana sembra essere profondamente in crisi.
E’ bastata un’intervista, letta sotto l’ombrellone, ad una deputata al Parlamento italiano per rimettermi in discussione. La signora, che è come me una docente di lettere, asseriva che per essere iscritti all’albo dei professori bisognerebbe superare un piccolo esame, che i laureati del sud hanno voti gonfiati, che è ingiusto che vadano ad insidiare le cattedre a quelli del nord, eccetera, eccetera… tutti argomenti sui quali non spenderò nemmeno una parola.
Mi ha colpito invece la conclusione dell’intervista;
Alla domanda:
“Conosce qualche parola dialettale del sud?” la signora ha risposto:
“Ci dovrei pensare”, o qualcosa del genere. Ed è qui che mi metto in discussione. Se avessero posto a me la stessa domanda: “Conosce qualche parola dialettale del nord?” avrei subito pensato a Goldoni, al suo teatro meraviglioso, alla sua lingua, alle poesie del Porta, alle commedie di Gilberto Govi, alle canzoni milanesi dei Gufi e tanto, tanto altro ancora.
Eppure io ho studiato in una severa università napoletana, dove per esaminare gli allievi non bastano test a risposta multipla. La deputata al Parlamento italiano, laureata a Padova, non ha mai studiato Verga, Pirandello, De Filippo? “Da qual pulpito…” Sconcerto e sgomento!
Senza voler polemizzare, preferisco parlare della mia professione, che reputo fondamentale in una società civile e che sono onorata e felice di svolgere.
Insegno in una bellissima scuola media, 3° Istituto Comprensivo “Francesco d’Assisi” di Sant’Anastasia, in provincia di Napoli, dove i nostri allievi frequentano volentieri e con gioia le lezioni; siamo fortunati perché possediamo strutture quali: aule luminose, palestra, sala mensa, sala collettiva, laboratori di musica, di informatica, di arte, ceramica e rame. Una biblioteca, un lettore DVD, una cineteca, una lavagna interattiva e altro ancora.
La nostra offerta formativa prevede lo studio della lingua inglese con un docente madrelingua, con la possibilità di ottenere certificazioni Trinity per i più bravi, e in orario extracurriculare, corsi di recupero, di potenziamento, laboratori di storia e storia dell’arte, cineforum, corsi di informatica, di linguaggio teatrale, di strumento musicale, giochi della gioventù, visite guidate, campi scuola, viaggi d’istruzione.
A tanti sembrerà normale che una scuola offra tutto ciò ai propri discenti ma, vi assicuro, in una realtà come quella napoletana non è così! Forse non tutti sanno che nel sud ci sono ancora istituti dove manca tutto. Personalmente ho insegnato in scuole nelle cui aule mancavano armadietti, attaccapanni, a volte persino banchi e sedie. E’ oltremodo difficile imparare ed insegnare in un’aula dove i ragazzi tengono addosso i giubbotti o li appendono ai supporti delle sedie, le quali, causa il peso, cadono puntualmente ogni qualvolta ci si alza.
Per non parlare degli impianti di riscaldamento, spesso guasti o degli allagamenti nei quali si incorre dopo un temporale perché la manutenzione non è stata fatta; di scuole dove la palestra è inagibile, e dello sguardo di sgomento e di tristezza dei ragazzi quando, per questo motivo, non possono fare ginnastica. Di quelle scuole dove non ci sono laboratori, ma dove le attività vengono svolte nelle stesse aule e con gli stessi scarsi mezzi con cui si svolgono le lezioni curriculari. Per non parlare dei buoni libro che spesso arrivano a dicembre! Forse non tutti sanno che in questo nostro meraviglioso paese i giovani, nostro futuro, pur avendo lo stesso diritto allo studio non ne usufruiscono allo stesso modo.
Ci sarebbe ancora tanto da dire ma so per esperienza che la curva dell’attenzione ha tempi limitati, pertanto concludo, ricordando quanto una società civile sia imprescindibile da una buona scuola pubblica, quanto la professione del docente/educatore debba recuperare dignità e considerazione e quanto la formazione e la cultura siano le basi fondamentali su cui investire per costruire il futuro!
Sant’Anastasia, agosto 2009
Prof.ssa Lucia Aiello
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