DA METROPOLIS DELL’8 NOVEMBRE
Somma Vesuviana. L’alta velocità, la pioggia, il sonno, non si sa ancora quali di queste tre cause abbia generato il drammatico impatto che ieri mattina ha spezzato la vita di Carmela La Marca, 60 anni, di Saviano, e di Francesco Tranchese, 52 anni originario di Pollena Trocchia e residente a Massa di Somma. L’incidente poco dopo le 9.30, lungo la statale 268 all’altezza del chilometro 6+900 nel territorio di Somma Vesuviana. Adesso stabilire l’esatta dinamica dello scontro che ha insanguinato per l’ennesima volta l’arteria stradale conosciuta proprio come “statale della morte” sarà il personale della Sezione Polizia Stradale di Napoli, che hanno effettuato i primi rilievi. Per ora è stato stabilito che l’uomo procedeva alla guida di una Fiat Grande Punto in direzione Ottaviano quando per motivi non ancora accertati ha sconfinato sulla corsia opposta scontrandosi frontalmente con una Fiat Punto condotta da Carmela la Marca. Un cittadino cinese sopraggiunto alla guida di una Ford Mondeo non è riuscito ad evitare l’impatto con i due mezzi fermi ma ha riportato solo leggere contusioni. A seguito del violentissimo impatto Tranchese, sposato e padre di due figlie, Rosa di 20 anni e Mariarca di 16, è deceduto sul colpo mentre la donna, mamma e nonna, è spirata poco dopo mezzogiorno presso l’ospedale “Villa Betania” nel quartiere Ponticelli di Napoli dove era stata trasportata dall’ambulanza del 118. Le sue condizioni erano apparse subito gravissime già dopo il violento impatto, poi la corsa disperata al pronto soccorso più vicino. Ma alla fine i tentativi dei medici di tenerla in vita sono stati inutili, ed il suo cuore si è spento. Carmela La Marca era sposata, madre di due figli una maschio ed una femmina dai quali aveva avuto dei nipotini. Mamma e nonna felice, strappata all’affetto dei suoi cari ancora nel pieno degli anni. Così come Francesco Tranchese, che con la moglie e le due figlie viveva a Massa di Somma. Le sue ragazze, i suoi gioielli, lavorava con il fratello a Pollena Trocchia, loro città di origine, e qui gestivano insieme una ditta di oggetti metallici e riparazioni. L’ennesimo incidente dall’esito drammatico sulla strada statale 268, dove non sono presenti guardrail e mancano le doppie corsie che l’Anas sta provvedendo a realizzare in gran parte della lunga strada che congiunge Napoli con Angri, attraversando tutti i paesi vesuviani. A pochi metri di distanza dove ieri hanno perso la vita Tranchese e La Marca, nel gennaio del 2010 era morto Ciro Passaretti, 39 anni, originario di Sant’Anastasia, ma anche lui residente a Saviano. Stava andando al lavoro in un bar nei pressi del santuario di Madonna dell’Arco. Un’altra vittima di quel lembo di asfalto ormai maledetto.

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