POMIGLIANO D’ARCO. Il consigliere comunale d’opposizione Dario De Falco commenta la decisione dell’Amministrazione comunale di non costituirsi parte civile nel processo antiracket.
Non le manda a dire il consigliere comunale pentastellato di Pomigliano D’Arco Dario De Falco, nonché capo della segreteria del vicepremier Luigi Di Maio, che commenta sui social la condanna per estorsione aggravata ai danni di alcuni commercianti del luogo e la mancata partecipazione e costituzione come parte civile dell’Amministrazione comunale al processo, che ha visto imputati e poi condannati Pietro D’Agostino e Antonio Mennetta (ritenuti appartenenti al clan “cavallari”). Come evidenzia l’articolo apparso questa mattina sul ” Il Mattino” a firma del giornalista Pino Neri, anche il presidente dell’antiracket Salvatore Cantone cita il “rammarico” per la “mancata costituzione” da parte del Comune. Tuttavia il sindaco Lello Russo risponde alla polemica spiegando di “non aver saputo” del processo ma che è pronto a stringere la mano alle vittime di estorsione. “In merito alle condanne per estorsione a Pomigliano, sono gravissime le parole del sindaco Lello Russo che rispondendo alla stampa sulla mancata costituzione di parte civile del Comune al fianco delle vittime, dice di non aver saputo del processo” esordisce De Falco, continua: “ancor più gravi però sono le sue dichiarazioni in merito ai rappresentanti dell’Associazione che ha supportato le vittime, definendoli, all’indomani delle condanne, professionisti dell’antiracket. Ma il colpo in assoluto più duro alla lodevole azione di contrasto alla criminalità dell’Associazione antiracket è stata la dichiarazione del primo cittadino di non voler rinnovare la convenzione tra l’Amministrazione comunale e l’associazione”. Naturalmente il Consigliere si riferisce all’associazione antiracket “Pomigliano per la legalità”, sulla quale la Giunta Russo ha deciso di non rinnovare più la convenzione, che da anni sosteneva l’organizzazione nelle attività di “informazione” e “sensibilizzazione” sul territorio. Sempre nell’articolo di Neri si spiega il motivo di tale decisione, infatti il sindaco afferma che a “Pomigliano ci sono i professionisti dell’antiracket”. Il lungo post di De Falco continua così: “Un comportamento vergognoso che schernisce la lotta alla criminalità. Una vera e propria onta per la nostra città. Una pagina buia. Una ferita. La lotta alla criminalità non dovrebbe avere colore politico, dovrebbe vedere prima di tutto le istituzioni in prima linea vicine alle vittime della criminalità e a tutti i difensori della legalità”. Infine De Falco conclude: “Un plauso ai commercianti coraggiosi e all’Associazione Antiracket di Pomigliano d’Arco per aver denunciato e permesso di far condannare gli estorsori. A loro tutto il nostro sostegno.”
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