Pomigliano d’Arco. Lo aveva annunciato agli operai, ha mantenuto la parola. Un’interrogazione presentata al governatore Antonio Bassolino e all’assessore alle Attività produttive, Riccardo Marone dal consigliere regionale de la Sinistra Tonino Scala per chiedere certezze sul futuro dei 300 lavoratori assunti con contratto da apprendistato. Un contratto che scadrà alla fine di agosto e del quale non si sa ancora nulla. Per Scala “ai lavoratori servono garanzie certe e interventi mirati atti a risolvere la crisi che attanaglia da troppo lo stabilimento Fiat di Pomigliano d’Arco” ed è per questo che per chiedere l’intervento della Regione a riguardo ripercorre le tappe relative ai finanziamenti previsti dallo Stato per salvare dalla chiusura lo stabilimento “Giambattista Vico”. “Lo stanziamento di 300 milioni di euro”, scrive l’esponente de La Sinistra nella sua interrogazione, “da parte del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE) per lo stabilimento di Pomigliano e di Termini Imerese, potrebbero rappresentare uno spiraglio di luce nel buio pesto della crisi che sta attraversando il settore auto non solo campano. Le Regioni in cui si trovano gli stabilimenti Fiat hanno già stanziato 900 milioni all’inizio di giugno per evitare la chiusura di questi insediamenti produttivi dai quali dipende il futuro di migliaia e migliaia di persone, se si considera anche il loro indotto.
– questi finanziamenti si vanno ad aggiungere ai 300 milioni stanziati dal Cipe. L’amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, ha più volte ribadito che la “Fiat è un punto fermo di questo Paese” e lo stabilimento di Pomigliano per la Campania ha un ruolo strategico e determinante per l’economia locale. Per gli esiti futuri di questi stabilimenti e in particolare quello di Pomigliano, ci sono ancora molti altri motivi che destano preoccupazione e fra questi uno è la stabilizzazione dei 300 apprendisti di Pomigliano con contratto in scadenza ad agosto. Anche se per il momento è stato previsto il trasferimento dei 300 apprendisti allo stabilimento di Melfi, in previsione della loro definitiva stabilizzazione, non c’è ancora un atto ufficiale che rende certa l’operazione. Considerato che non sono affatto rassicuranti le dichiarazioni della Fiat che in merito agli apprendisti fa sapere: “Fare investimenti è il presupposto per stabilizzare. Il futuro dei 300 apprendisti si deciderà al momento della scadenza del loro contratto”. Fin qui i fatti, per Scala occorre l’azione e dunque, considerato che adesso gli investimenti ci sono, per risolvere la crisi Fiat “è necessario l’impegno di Stato e Regioni”. Ecco allora che il consigliere regionale chiede a Bassolino e Marone che il “Governo regionale intervenga presso il Governo nazionale affinché spinga la Fiat a definire al più presto e in modo certo i termini e i tempi della stabilizzazione dei 300 apprendisti dello stabilimento Vico di Pomigliano D’Arco, per garantire un futuro ai lavoratori e dare un primo segnale che esiste la reale volontà politica di rilanciare lo stabilimento campano”.
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