DA METROPOLIS DEL 14 SETTEMBRE
Saviano. Un rapimento anomalo per dinamiche, territorio, protagonista. In provincia di Napoli è più consueto avere a che fare con casi di “Lupara bianca” piuttosto che con rapimenti con successiva richiesta di riscatto, ecco perché in molti si sono stupiti ieri mattina alla notizia della sparizione di Antonio Buglione, 54 anni, proprietario dell’Istituto di vigilanza privata “International security service”, istituto molto noto con decine di impiegati e, fino all’interdizione antimafia giunta dalla prefettura qualche mese fa, operativo in gran parte della provincia. Di lui si sono perse le tracce poco dopo le 20,30 fino a quell’ora era stato a giocare a carte nel circolo ricreativo “San Erasmo” che dista dalla sua abitazione poco meno di un chilometro, aveva salutato gli amici tranquillo come ogni sera e a bordo della sua Fiat Panda si era diretto a casa, in via San Liberatore, ma dalla sua famiglia non è mai tornato. Di lui da quel momento non si è saputo più nulla. Nella notte uno dei cinque fratelli di Antonio Buglione, Carlo, ha ricevuto una misteriosa telefonata in cui uno sconosciuto interlocutore chiedeva un riscatto di cinque milioni. L’uomo ha
dato l’allarme, in seguito al quale i carabinieri hanno trovato la sua auto in una strada non molto distante da dove abita in via Abate Minichini nella zona industriale di Saviano dove ci sono alcune aziende e ditte di calcestruzzi, una zona che Buglione, che la mattina presto amava correre probabilmente frequentava proprio per praticare il suo hobby sportivo in piena tranquillità.
Finora sulla dinamica nulla è certo, gli inquirenti mantengono il massimo riservo. In un primo momento si era parlato di un commando armato che aveva prelevato l’uomo sotto casa, ma poi il ritrovamento dell’auto in un luogo diverso non ha dato certezze in tal senso, anche se gli investigatori stanno utilizzando le immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza presenti nei dintorni dell’abitazione, che è contigua alla sede dello stesso istituto di vigilanza della famiglia.
Le indagini sono affidate ai carabinieri del Nucleo investigativo di Castello di Cisterna coordinati dalla Procura di Napoli. Nel corso della giornata di ieri Il procuratore della Repubblica di Napoli, Giovandomenico Lepore, si è più volte riunito con il procuratore aggiunto Rosario Cantelmo (che coordina le indagini della Dda relative alla zona del Nolano) ed alcuni sostituti. Lepore si è limitato a confermare che “tutte le piste vengono battute”. A questo punto diverse potrebbero essere le ipotesi, non si esclude la criminalità organizzata né che a compiere il rapimento siano state persone cui l’imprenditore deve consistenti somme di Nei mesi scorsi, infatti, quando l’istituto di vigilanza “La Gazzella”, del senatore del Pdl Vincenzo Nespoli, è finita in un’inchiesta giudiziaria Buglione ne ha rilevato le commesse milionarie impegnandosi, però, ad assorbirne i dipendenti, circostanza che però non si era realizzata suscitando malumori tra le guardie giurate. Da quando la società di famiglia era “congelata” Antonio Buglione non era apparso demotivato, ma anzi sereno a chi lo conosceva. Prima di sparire stava organizzando, con gli amici del circolo, la “Sagra della Focaccia” in onore di sant’Erasmo che è fissata per questo fine settimana, e anche la mattina della scomparsa, come sempre negli ultimi mesi era andato a correre. Fratello del sindaco di Saviano, la docente Rosa, non si era mai dato alla vita pubblica, anche se persona cordiale e affabile. Primo ci cinque figli, con lui lavorano anche i fratelli Carmine e Carlo, mentre Felice è imprenditore nel settore delle Bomboniere, era un punto di riferimento per tutta la famiglia. Ecco perché il suo rapimento sembra strano. Se i soldi erano l’obiettivo dei rapitori perché non rapire una delle figlie dell’uomo, o uno dei suoi fratelli. Per tutti Antonio è il fulcro della famiglia, lui quello che avrebbe potuto risolvere ogni problema. Il fatto che a mancare sia proprio lui destabilizza non poco.
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