Sant’Anastasia. Alla fine la nuova giunta ha fatto l’effetto di una bottiglia di spumante sfiatata, tutti si attendevano un grande “botto” che alla fine però è stato molto più simile ad un sibilo. Una sola new entry, infatti, nell’esecutivo di centrodestra guidato dal sindaco Carmine Pone. Dopo l’azzeramento della giunta, il superato il maremoto che sembrava portare verso la fine l’esperienza amministrativa cominciata nel 2007, e l’approvazione (faticata ed in extremis) del Bilancio, il sindaco ha nominato Antonio Sbrescia assessore al Bilancio, ai Tributi e alla Polizia Municipale. Sbrescia, commercialista, dovrebbe essere stato indicato dal gruppo del Pdl che fa riferimento ai consiglieri comunali Alfonso Gifuni, Vincenzo Ceriello e Vittorio Piccolo. I tre che avevano determinato la bocciatura del Bilancio nella seduta del 4 giugno, salvo poi cambiare idea il 29 giugno. Con l’entrata di Sbrescia, che prende il posto del giovane Armando Di Perna esponente del Pdl e voluto e sostenuto dallo stesso sindaco, l’esecutivo si ferma a cinque esponenti rispetto ai sette che potrebbero essere nominati. Pone, irrintracciabile, fa sapere in comunicato che “Conferma la sua volontà di dare priorità alla politica ed al programma, al bene comune e al rispetto per gli elettori, dialogando con la maggioranza per trovare soluzioni condivise e garantire il governo alla città”.
Quattro, sono stati poi gli assessori riconfermati al loro posto, gli stessi che Pone aveva annunciato. Il vicesindaco resta Paolo Esposito delle Mpa, con delega ai Lavori pubblici, Espropri ed Edilizia scolastica, Pasquale Miniero (Pdl) continuerà ad occuparsi di Sport, Turismo, Spettacolo, Arredo Urbano aggiungendo però l’Urbanistica, Edilizia pubblica e privata, Viabilità e CED, Pasquale Coppola (Pdl) resta all’Ambiente, Ecologia, Cimitero, Parco Vesuvio e Sanità, per Giuseppe Petillo (Mpa) scambio di deleghe con Miniero e ceduta l’Urbanistica seguirà ora le Attività produttive ed il Commercio. Il primo cittadino ha tenuto per se i settori: Personale, Servizi demografici, Affari generali, Avvocatura, Patrimonio, Protezione civile, Pubblica istruzione, Cultura e Politiche sociali in attesa di completare la giunta.
Resta fuori dall’esecutivo l’Udc. Una spaccatura che sembrava essersi attenuta durante la seconda votazione sul Bilancio, in quell’occasione gli uomini di Casini avevano approvato il documento contabile. “L’Udc non fa parte né del centrodestra né del centrosinistra”, aveva detto il consigliere comunale Mauro Beneduce, “La nostra collocazione politica è da costruire, guarderemo al consiglio con attenzione. Se Il sindaco e la maggioranza ci permetteranno di esprimere le nostre idee i nostri valori allora potremo lavorare insieme”. Adesso però restano fuori. Un’incongruenza che spiegano con un comunicato, diffuso al termine di una riunione convocata nel pomeriggio di ieri proprio per decidere la linea da seguire. “L’Udc aveva creduto in un progetto politico che è venuto meno”, fa sapere il direttivo attraverso Beneduce, “quanto è successo negli ultimi tempi rendeva molto difficile una nostra permanenza nell’esecutivo. Ci è stato facilitato il compito di ridiventare così coscienza critica. Nell’interesse della collettività continueremo a profondere un impegno serio”. L’Udc sembra seguire la linea politica adottata dal partito anche a livello provinciale, il gruppo moderato, infatti, non fa parte neanche dell’esecutivo appena varato dal neo presidente Luigi Cesaro.
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