domenica 22 Settembre 2024
HomeAttualitàSant’Anastasia - Un protocollo d’intesa per salvare Palazzo Nicola Amore.

Sant’Anastasia – Un protocollo d’intesa per salvare Palazzo Nicola Amore.

Un protocollo d’intesa per salvare Palazzo Nicola Amore. La perla monumentale del Vesuviano tornerà agli antichi fasti. Un intervento, di recupero di milioni di euro, e l’auspicio di ricevere il finanziamento regionale, cosi gli anastasiani potranno rivivere il Palazzo che fu dimora del vice sindaco di Napoli. Il sindaco di Sant’Anastasia e l’Ordine degli avvocati di Napoli hanno stretto un Protocollo d’intesa per Palazzo Nicola Amore, cercando di cancellare degrado e abbondo che avvolge il ‘gioiello’ di architettura e storia anastasiana. La struttura storica sorge nella zona collinare della cittadina, nella zona Olivella, una costruzione del fine 500, originariamente di proprietà della famiglia Marigliano e da loro ceduto all’avvocato Nicola Amore per servigi resi alla famiglia. Cosi il noto e stimato vice sindaco di Napoli, divenne proprietario dello splendido Palazzo e di migliaia di ettari di terreno. Nicola Amore alla sua morte donò il palazzo e le migliaia di ettari di terreno, all’Ordine degli Avvocati di Napoli, Il patrimonio sarebbe cosi servito ai giovani avvocati dell’Ordine, ma si è trattata di ben altra storia. L’antica dimora estiva di Nicola Amore, si è persa negli anni. Numerosi gli appelli ad imprenditori e amministratori per salvare il palazzo posti dall’architetto Pasquale Barbagallo, tecnico che nel 2002 ricevette mandato per eseguire rilevamenti e perizie per riportare agli antichi fasti una delle ‘perle del Vesuvio’. Uno studio proseguito dal 2002 sino al 2010, quando fu presentata una scrupolosa ricostruzione in cad, al fine di realizzare la struttura seguendo nel dettaglio ‘il restauro stilistico’. Si apri così la ‘lotta’ per far sopravvivere l’immensa importanza architettonica e storica del Palazzo Nicola Amore. Sino al 2002 il tutto sarebbe dovuto realizzarsi con l’Ordine degli Avvocati e l’affiancamento dell’Ente Parco. I fatti poi hanno visto le autorità dell’Ente Parco Vesuvio acquisire Palazzo Mediceo, noto come ‘Palazzo di Cutolo’, e sfumare la collaborazione per il restauro del palazzo anastasiano. Le speranze, dopo i numerosi appelli, non si sono perse, ed il sindaco Carmine Esposito dice. “Ci siamo riusciti. Abbiamo stretto il protocollo d’intesa per venti anni con la Fondazione Amore, a firmare il presidente Caia. Questo è il primo risultato”. Lo scorso maggio l’amministrazione ha dato anima ad una commissione ad acta sulla questione del palazzo, composta dall’avvocato Genesio Allocca, dallo scrittore Ermanno Corsi e dallo psichiatra Luigi De Simone. Partirono una serie d’incontri, trattative e discussioni tecnico-amministrative che hanno portato alla stipula del Protocollo. Un Palazzo usato come dimora sino agli anni ’80, quando al suo interno c’erano una decine di famiglie che hanno abitato la struttura per anni, abusivamente. Nell’ultimo trentennio, dunque, si è consumato il vero ‘abbandono’ e deterioramento della ‘perla monumentale’ che potrebbe definirsi di carattere nazionale. Oggi Esposito spera in un finanziamento europeo per il recupero di siti archeologici, richiesta che “Lunedi mattina consegnerò, e per il quale speriamo un buon esito. Poi si penserà al bando per chi dovrà operare. E’ però –commenta Esposito – un protocollo articolato, in cui la Fondazione concede al nostro Comune la disponibilità a titolo di comodato per 20 anni della consistenza immobiliare e relative aree destinate a pertinenze. E’ un successo per la comunità, e mi lusinga pensare che tra qualche anno le sale del Palazzo rappresenteranno il trait d’union tra ambiente urbanizzato e ambiente rurale, tra turismo religioso e turismo naturalistico. Un mezzo ed un’occasione per promuovere e sostenere le attività economiche legate ai prodotti di eccellenza, di cui la nostra montagna è ricca. La città avrà un suo punto di riferimento importante sul Monte Somma, dedicato alla cultura ed alle tradizioni vesuviane”.

Maria Beneduce

Sostieni la Provinciaonline

Il nostro giornale è libero da influenze commerciali e politiche e così vogliamo restare. Voi con il vostro piccolo aiuto economico ci permettete di mantenere la nostra indipendenza e libertà. Un piccolo o grande aiuto che permetterà alla Provinciaonline di continuare ad informarvi su quello che tanti non vogliono dirvi. Clicca qui e aiutaci ad informare ⬇️.

Articoli recenti

Rubriche