Sant’Anastasia. Annunciano lo sciopero della fame e intanto si affidano “alla Madonna dell’Arco”. Sono i sei vigili urbani, assunti a tempo determinato nel Comune di Sant’Anastasia. Il loro contratto è scaduto lo scorso 18 gennaio dopo tre anni di servizio e per martedì 9 febbraio hanno annunciato la loro protesta davanti al municipio, per chiedere la stabilizzazione. Una decisione che gli ex agenti hanno comunicato attraverso dei volantini, chiedendo anche ai cittadini, e alle autorità religiose e civili di partecipare al loro presidio. Senza dimenticare però la fede, sperano nell’intervento divino della Madonna dell’Arco il cui santuario si trova proprio a Sant’Anastasia. “Siamo credenti”, spiegano, “e sappiamo che la Madonna ci assisterà in questa battaglia, abbiamo lavorato onestamente per 37 mesi, elevando centinaia di contravvenzioni, e partecipando ad operazioni contro la criminalità. Qualcuno di noi è stato anche minacciato. Con i requisiti che abbiamo maturato finora avremmo diritto alla stabilizzazione, ma dal Comune preferiscono dare seguito ad un bando di mobilità volontaria per due vigili motociclisti, cosa che noi sappiamo fare benissimo”. I precari, infine, chiedono al commissario straordinario Gioacchino Ferrer, che guida il Comune dopo le dimissioni dell’ex sindaco Carmine Pone, di prorogare loro i contratti, o almeno di fermare il bando per la mobilità volontaria dei due vigili motociclisti: “Non comprendiamo il perché di tali scelte”, concludono, “e per questo siamo anche disposti allo sciopero della fame, perché toglierci il lavoro significa per noi morire”. Eppure proprio i commissari prefettizi si erano dimostrati sensibili alla questione, e a metà dicembre avevano prorogato di un mese il contratto dei sei vigili, in attesa di due agenti motociclisti e di un apposito bando che porti alla selezione di altro personale da utilizzare per altre assunzioni a tempo determinato. Proprio Ferrer aveva detto che non avrebbe dimenticato la carenza di personale del comando di polizia municipale e che, compatibilmente con le risorse economiche, avrebbe verificato la possibilità di risolvere la questione delle sei unità fino a novembre in servizio a tempo determinato.
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