Sant’Anastasia . Una cosa è certa, gli anastasiani non torneranno alle urne, almeno per ora. Il sindaco Carmine Pone ha, infatti, ritirato le dimissioni proprio in extremis. L’ultimo giorno per poterlo fare, ed evitare che il Comune fosse commissariato, scadeva ieri, ed il primo cittadino ha protocollato in municipio la lettera con cui cambiava idea già venerdì alle ore 14, poco prima che il Palazzo Siano chiudesse. Per questa ragione la notizia non è trapelata fino a ieri. Impossibile ottenere dallo stesso sindaco delle dichiarazioni che facciano luce sulla sua decisione. Quando si era dimesso il 14 luglio sembrava che la sua scelta fosse irrevocabile. “Mi sono dimesso perchè è accaduto un fatto increscioso”, aveva detto subito dopo uno “scontro” con l’assessore Pasquale MIniero. Eppure Pone aveva nominato la nuova giunta, nata dopo la grave crisi che aveva portato in un primo tempo gli stessi consiglieri del Pdl a bocciare il bilancio, appena quattro giorni prima. L’episodio increscioso cui faceva riferimento Pone, riguardava l’assegnazione dell’incarico per redigere il Piano urbanistico comunale. “Era in corso una gara per assegnare la redazione del Puc”, aveva spiegato a metà luglio, “quando l’assessore al ramo, Pasquale Miniero, ha chiesto al funzionario incaricato di bloccare tutto. Non ne sapevo nulla, il dirigente mi ha informato e gli ho detto di procedere. A quel punto uno dei commissari si è allontanato dalla sede della gara e non è stato possibile proseguire. Per una cosa del genere non potevo restare al mio posto. Non vedo margini di recupero, non è possibile che un sindaco debba operare sotto tutela”. Dopo quelle accusa Miniero si è dimesso. Denunciando anche il sindaco per le dichiarazioni che lo riguardavano. Ora che tutto sembra rientrato impossibile capire su cosa il centrodestra anastasiano si sia accordato. “Ciò che sta accadendo è quanto di più vergognoso si sia mai visto”, commenta deciso il segretario del Pd, Rosaria Esposito, “Il paese è immobile dal 4 giugno. Tra bocciatura di bilancio, approvazione, dimissioni e ritiro si sono dimenticati degli affari seri e delle problematiche reali di Sant’Anastasia. Viene portato a termine a stento l’ordinario, e lo si fa anche molto male, figurarsi lo straordinario. Non c’è progettualità perchè non c’è tempo. Vengono persi mesi interi dietro la ricerca di accordi, è inaudito. Auspichiamo che questa farsa si concluda una volta per tutte perchè tali comportamenti sono privi di qualsiasi logica politica”.
Già difficile e incomprensibile capire cosa accade a Palazzo Siano, l’unico che potrebbe dissolvere dubbi e incertezze è proprio il primo cittadino, che però ha deciso, soltanto per il momento si spera, di non rispondere a nessuna domanda. Agli anastasiani toccherà attendere una nuova puntata di questa ormai lunga telenovela estiva.
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