venerdì 20 Settembre 2024
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Sant’Anastasia, i carabinieri mettono fine alla latitanza de “O Spagnuolo”

Sant’Anastasia. Doveva trovarsi dietro le sbarre, così come deciso dalla giustizia, ed invece se ne andava a spasso per le strade di Casandrino. E’ durata poco più di un mese la latitanza di Pasquale Ceriello, il 54 enne affiliato al clan dei “Panico-Perillo”, il cartello malavitoso che opera tra Sant’Anastasia e Somma Vesuviana e che sembrerebbe avere più di un radicamento negli altri comuni dell’intera area vesuviana. A stroncare la latitanza del pregiudicato, conosciuto negli ambienti del malaffare anastasiano come “O Spagnuolo”, sono stati i carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna, guidati da capitano Michele Meola, i quali gli hanno posto i ferri ai polsi in piazzetta Cappella Immacolata Casandrino. Al pregiudicato, irreperibile dal 17 dicembre scorso, i militari dell’arma hanno notificato un ordine di carcerazione emesso dalla procura generale di Napoli. Questo perché “O Spagnuolo” deve ancora espiare una pena residua di quasi 5 anni e mezzo. Ceriello infatti fu condannato il 20 aprile scorso, per concorso in rapina ed estorsione ai danni di molti commercianti vesuvianai, il tutto aggravato dal metodo mafioso, ad una pena di 6 anni di carcere e ad una multa di 2 mila euro. La condanna all’uomo giunse nel corso del maxi processo che vide tra i banchi degli imputati i clan “Panico-Perillo” e Sarno, che in quel momento si fronteggiavano per il predominio dei territori ai piedi del Monte Somma. Nel corso del processo, che si tenne presso l’aula bunker Ticino 1 del carcere di Poggioreale, il Tribunale di Nola inflisse ai 52 imputati, molti dei quali elementi di spicco dei due clan, oltre sei secoli di carcere. Paquale Ceriello immediatamente dopo l’arresto è stato trasferito presso il carcere penitenziario di Secondigliano.

Gaetano Di Matteo

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