Leggo con sorpresa la posizione della minoranza consiliare sul bilancio ed in particolare, il riferimento alla “stravagante” presa di posizione mia, quale assessore ai Lavori Pubblici, pubblicata non so dove, il 15 luglio u.s.., ripresa dagli organi d’informazione locale.
Io non ho fatto altro che rendere noto per intero il mio intervento in Consiglio Comunale, pubblicandolo sul mio personale blog e sui siti web d’informazione locale e non ho mai fatto riferimento esplicito e diretto al Responsabile del Servizio Finanziario ma sollevato il problema della operatività della tecnostruttura e degli apicali comunali.
Trattasi di “equivoco stravagante” creato ad arte dalla minoranza consiliare, dalla quale attendo ancora risposta agl’interrogativi posti:
1) avrebbe aumentato la TARSU?
2) avrebbe evitato l’assunzione di un Comandante dei Vigili Urbani?
3) avrebbe evitato l’assunzione di una Assistente Sociale?
So che la risposta sarebbe stata affermativa per tutte le tre le domande ma … la Giunta Falcone ed i consiglieri di maggioranza hanno invece ha detto un triplice NO.
NO all’aumento TARSU e SI ad una efficace lotta all’evasione/elusione tributaria;
NO ad un territorio senza controllo e SI ad un Comandante dei Vigili Urbani che possa intevenire per quanto di sua competenza, su questioni di edilizia, commercio ed ecologia;
NO all’improvvisazione e SI ad un’assistenza agli anziani, ai disabili, ad una tutela dei minori nel territorio di San Vitaliano qualificante e qualificata che abbia nell’assistente sociale un punto di riferimento anche per Forze dell’Ordine, autorità giudiziarie ed ASL.
Dalle mancate risposte, dalle forzature interpretative rese note, dalla pochezza politica della posizione assunta, nasce l'”equivoco stravagante” rappresentato dal comunicato della minoranza consiliare che, al pari dell’omonima opera di Gioachino Rossini (1792-1868), risulta “costruita in maniera assai mediocre. L’opera, nonostante la benevolenza ed il rispetto riservato agli autori,” risulta una mera presa d’atto di verbali altrui senza altro aggiungere. Come nelle barzellette: uno legge, un altro scrive. E poi?
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