sabato 21 Settembre 2024
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San Giuseppe Vesuviano. Sigilli al ristorante “Lanterna rossa”

San Giuseppe Vesuviano. Sigilli ad un ristorante cinese di San Giuseppe Vesuviano. Lo scorso 19 dicembre li l’accoltellamento di un giovane cinese 25enne. Sembrava una storia ormai archiviata, il tempo passa ma la giustizia non dimentica. E cosi è arrivato ieri mattina il provvedimento, da parte del Questore di Napoli, per la sospensione immediata dell’attività per quindici giorni,al ristorante “La lanterna rossa” . Il provvedimento è stato preso dal Questore di Napoli, ed è stato notificato dagli agenti del commissariato di San Giuseppe Vesuviano, guidati dalla neo insediata Dirigente la dott.ssa MariaRosaria Napolitano. I motivi della sospensione dell’attività risalgono ad un episodio del 19 dicembre. Erano le 22,30 circa quando all’interno del locale, sito in via Pianillo, e gestito da una coppia di cinesi fecero irruzione alcuni uomini di nazionalità cinese che improvvisamente si avventarono, con calci e pugni, su alcuni connazionali. Un episodio che subito fece scattare l’allarme. La lite proseguì anche in strada. Fu proprio li che Z.Z., di anni 25, venne colpito ripetutamente con una massaia. Unica colpa essere intervenuto per difendere l’amico finito sotto le grinfie di quegli uomini e rimasto da solo in mezzo al branco. Tempestivamente sul posto intervenirono gli agenti del locale commissariato che cercarono di ricostruire l’intera vicenda. Le indagini e i rilievi eseguiti, all’indomani del ferimento, hanno consentito di accertare le responsabilità dell’autore, identificato dalla polizia e denunciato per tentato omicidio e porto abusivo di coltello, tuttora irreperibile e le dinamiche che determinarono il raid punitivo. Tra uno dei cinesi e il suo aggressore, verosimilmente, vi erano dei dissapori legati alla cessione di un’azienda tessile locale. In quella circostanza di denunciato per favoreggiamento anche il titolare del ristorante, che oggi si vede sospendere l’attività direttamente dal questore di Napoli. La sospensione infatti è un atto consequenziale alle dichiarazioni mancate del titolare del ristorante. Infatti quando fu interrogato, l’uomo dichiarò in più occasioni che non era accaduto nulla, e che il ferimento di Z.Z. era solo generato da un incidente accidentale. Una versione che senza dubbio non è andata per nulla giù alla polizia che ha cosi continuato le indagini fino al provvedimento messo in campo ieri mattina. Un caso che si aggiunge alla lunga lista nera di episodi di violenza e sangue che si consumano nella cittadina sangiuseppese. Non è infatti la prima volta che un cittadino cinese viene accoltellato, nei mesi scorsi infatti un altro cinese fu ucciso in piena notte nel “solito” ristorante Paradiso in Via Astalonga. Nello stesso posto qualche anno prima furono due i cinesi ammazzati, a colpi di mannaia. Puntualmente le vittime erano prive di documenti e sul corpo solo i resti di continui colpi inferti con un coltello. Villa Paradiso, in quel caso, dopo il duplice omicidio aveva cambiato gestione, ma sempre da un cinese all’altro. Che dietro queste uccisioni ci sia la criminalità organizzata, ne sono certi gli inquirenti, ma i cinesi, specie quelli legati alle Triadi, una sorta di cosa nostra in salsa orientale, dove il clan diviene più importante della stessa famiglia, sanno mimetizzarsi e non è assolutamente semplice venirne a capo.

Giovanna Salvati

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