venerdì 20 Settembre 2024
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San Giuseppe Vesuviano. Rapina alla Bnl: i ladri portano via 107mila euro

San Giuseppe Vesuviano. Ammonta a circa 107mial euro il bottino del colpo messo a segno nella notte tra sabato e domenica alla Bnl di San Giuseppe Vesuviano. La sequenza dei fotogrammi descrive chiaramente quello che è già stato ribattezzato come il colpo del secolo, messo a segno nei giorni scorsi ai danni della Banca nazionale del Lavoro di via Aielli, e a finire nelle mani dei raid un bottino di oltre 107 mila euro. Pochi istanti, un esplosione e poi il vuoto e cosi finiscono nella rete dei malviventi una cifra che probabilmente nemmeno gli stessi ladri avrebbero mai pensato di portare via. Un colpo studiato probabilmente bene e con attenta analisi di uno degli sportelli bancomat più frequentati nella cittadina sangiuseppese e dove ora l’unica cosa che rimane in bella vista è un nastro che segnala il limite invalicabile. E cosi, nonostante si cerchi di tornare alla normalità, il colpo è stato troppo duro da poter dimenticare. Presso lo sportello bancomat della filiale sangiuseppese quello che resta infatti è solo un grande foro e una nube grigio nera sul bancomat ormai in completo disuso. A pochi metri gli occhi increduli dei dipendenti della banca e del direttore che ancora si chiedono com’è possibile che si finisca per far sfumare tanto denaro in un solo colpo e in pochi minuti. Ed è quello che nel contempo stanno cercando di capire anche gli investigatori del commissariato di San Giuseppe Vesuviano, coordinati dal Dirigente la dott.ssa MariaRosaria Napolitano che in queste ore stanno cercando di ricostruire l’accaduto passando al vaglio le immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza interne ed esterne. Secondo quanto ricostruito al momento i ladri sarebbero entrati in azione intorno alle due, in piena notte e lontani da occhi indiscreti. A mettere a segno il colpo probabilmente in due, che già sapevano dove dirigersi, perché il caveau era proprio alle spalle del bancomat, dal quale gli utenti esterni effettuano normalmente il prelievo dallo sportello. Sono più di uno dato l’armamentario utilizzato per far esplodere il forziere, che potrebbe essere stato saturato con dell’acetilene sfruttando al massimo la carica deflagrante del gas, calibrando persino gli effetti, per così dire, collaterali. Il botto però in questo caso sarebbe stato ancora più forte e invece i testimoni, non avrebbero avvertito un grosso rumore, se non una piccola esplosione. Tanto quanto basta però per far attivare il dispositivo anti- intrusione. Probabilmente i ladri saranno riusciti in qualche modo anche a “ritardarlo”, dal momento che hanno avuto il tempo di portar via tutto il denaro. L’allarme alla centrale operativa della polizia scatterebbe infatti dopo pochi minuti dalla loro irruzione, quando ormai si sono già dileguati fuggendo a bordo di un auto. Tempi da criminali consumati che hanno studiato a tavolino modalità, tempistica, rischi e benefìci, il tutto ai danni di una banca che ora non vede l’ora che la giustizia faccia il suo corso.

Giovanna Salvati

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