San Giuseppe Vesuviano. Slot machine in frantumi: sfasciate e picconate senza pietà. Questo lo scenario apparso dinnanzi agli occhi dei proprietari della sala giochi “All in Bet” in Piazza Durelli, nella cittadina sangiuseppese, che si trova cosi ad affrontare un altro crudo episodio di delinquenza dopo quello della morte assurda del giovane 28enne accoltellato nella centralissima via Croce Rossa. E cosi a finire nel mirino dei malviventi una delle sale di videogiochi più frequentate nella cittadina. Un intero locale sfasciato, slot machine completamente distrutte, in ogni angolo i segni crudi e violenti di malfattori che senza pietà hanno distrutto i sacrifici di uomo che aveva investito il suo futuro in quella attività, con un introito economico di circa 50mila euro portati via. Sono le otto del mattino, quando le serrande del locale “All in Bet” vengono alzate. Gli impiegati del negozio sono pronti per affrontare una nuova giornata di lavoro, ma non sanno che da li a qualche secondo, quel giorno segnerà in modo diverso il loro mestiere. Alzate le saracinesche l’amara scoperta. Già all’occhio qualcosa non andava. Infatti proprio sulle serrande esterne gli stessi impiegati avevano notato qualcosa di strano: qualche foro sparso, ma mai avrebbero immaginato ad un furto con scasso. Qualche istante e lo scenario rende chiaro quanto durante la notte si era consumato. Un vero e proprio atto vandalico che ha danneggiato in ogni modo il loro negozio. Immediatamente vengono allertate le forze dell’ordine e sul posto gli agenti del Commissariato di San Giuseppe Vesuviano, coordinati dalla Dirigente Maria Rosaria Napolitano, che cercano cosi di ricostruire l’intera vicenda.. Secondo quanto ricostruito dai primi rilievi almeno tre le persone che, dopo aver disattivato l’antifurto, hanno fatto irruzione e aperto le slot. Nessuna traccia che possa permettere agli iqnuirenti di arrivare all’identità dei colpevoli dal momento che non sono state ritrovare impronte. Le quindici slot e i cambiamonete sono state completamente distrutte con l’aiuto di picconi, tronchesi e cacciaviti. Intatto solo un apparecchio per cambiare le monete, evidentemente forzato ma che non ha dato buon esito. Bilancio del furto circa 50mila euro, e cosa più curiosa che i malviventi hanno portato via anche parte dell’introito monetario ritrovato nella cassaforte usata per il trasferimento di denaro con la Western Union. Ora saranno gli agenti a cercare di dare un volto ed un nome ai raid, che probabilmente hanno le ore contate, dal momento che una serie di immagini registrate dalle telecamere della videosorveglianza ha ripreso l’intero raid.
Giovanna Salvati
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