lunedì 16 Settembre 2024
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San Giuseppe Vesuviano. Per il giorno della memoria la testimonianza della figlia del questore ucciso

San Giuseppe Vesuviano. Il 9 maggio di ieri, di oggi e di domani per ricordare, capire, insegnarlo a chi non c’era, per sottolineare il sacrificio di alcuni uomini e la crudeltà di tanti altri. Una giornata per sottolineare cosa è stato il terrorismo, cos’è adesso, chi sono le sue vittime, perchè dal 1967 a oggi in Italia sono morte circa duecento persone e più del doppio sono state ferite per colpa e per mano del terrorismo. Questo e molto altro ancora quello andato in scena nell’aula consiliare del Comune di San Giuseppe Vesuviano nel Giorno della Memoria in un momento di riflessione organizzato dai componenti della Commissione Straordinaria dove a partecipare sono state i giovani studenti delle scuole del territorio. Un iniziativa dove il vero punto di forza è stato nelle parole di Grazia Ammaturo, la figlia del Questore napoletano ucciso nell’aprile del 1982, vittima di un agguato delle brigate rosse. Le sue parole commesse e allo stesso tempo intrinseche di rabbia hanno fatto gelare i presenti in aula “Quel pomeriggio assolato, mio padre, insieme all’agente scelto Pasquale Paola – ha commentato Grazie – fu ucciso da un commando di terroristi, su ordine della camorra, semplicemente perché voleva difendere questa città dalla criminalità, perché compiva il proprio dovere, e lo faceva bene. Agli atti del processo, quando a quegli sciagurati che eseguirono il vile agguato fu chiesto: ” perché Ammaturo ” essi risposero: “ perché era il migliore”. Morire perché essere migliori, fare il proprio dovere ed adempire al proprio impegno e solo ed esclusivamente per questo essere puniti. Come lui tanti gli uomini vittime del terrorismo, vittime che hanno trovato spazio nelle poesie degli studenti delle scuole locali: piccoli pensieri, temi, disegni nel giornata nazionale che non a caso ha sottolineato anche l’impegno di un altro grande uomo che proprio il 9 maggio fu ucciso: il presidente della Democrazia cristiana Aldo Moro. Presente all’iniziativa i rappresentati delle forze dell’ordine locali quali il dirigente del Commissariato la dottoressa Maria Rosaria Napolitano, il maresciallo dei Carabinieri Antonio Prete, il Tenente della Guardia di Finanza Maurizio Martone e molti altri personaggi illustri che hanno voluto rendere omaggio a quanti uomini sono morti in un nome di un diritto “la legalità”.

Giovanna Salvati

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