sabato 21 Settembre 2024
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San Giuseppe Vesuviano. Dora Franzese e il suo “miracolo sangiuseppese”

San Giuseppe Vesuviano.Giorni di festa, ma difficili quelli che sta vivendo la cittadina del commercio negli ultimi tempi. Rimasta vacante la poltrona di primo cittadino, occupata fino al 3 Dicembre scorso dall’ormai ex sindaco Antonio Agostino Ambrosio e ora invece dai tre commissari, non sono cambiate poi molte cose, anzi, i problemi sono ancora tutti lì, sospesi mentre si lavora a pieno regime per tentare una soluzione e affiancati dal profondo “senso di umiliazione e (s)fiducia” che si è diffuso tra sangiuseppesi. Due le principali correnti di pensiero: quella dei sostenitori di “Tonino” che attendono un ritorno vittorioso del loro leader, fidando soprattutto in un’evoluzione positiva dei fatti in cui si è trovato coinvolto, ovvero la dimostrazione della sua estraneità ad essi e sull’altro fronte i delusi, che in Antonio Agostino Ambrosio hanno riposto qualche speranza o semplicemente non gli hanno mai creduto, i quali provano quasi vergogna a dire di essere sangiuseppesi e sperano in una svolta, non momentanea, bensì radicale nello stesso modo di pensare dei loro compaesani. A questa seconda corrente appartiene anche il consigliere comunale uscente del PD Dora Franzese, due anni fa sconfitta nella corsa alla carica di sindaco, proprio da Ambrosio, insieme a Luigi Bobbio. La Franzese afferma che il programma per le prossime elezioni dovrà essere molto diverso, a partire dagli stessi rapporti tra maggioranza e opposizione: non più enormi coalizioni della maggioranza e irrisorio spazio di manovra per gli oppositori, ma una collaborazione fitta e proficua tra le due parti per un rinnovamento ideologico, urbanistico e “umano” del Comune.“Ambrosio vinse per due motivi – spiega Franzese – la sua capacità organizzativa e il senso di individualismo che alberga nei cittadini di San Giuseppe Vesuviano – continua l’ex consigliere – 18 o 24 mesi di commissariamento non cambieranno di una virgola la mentalità del sangiuseppese. Eppure io dico che c´è da lavorare molto, essere propositivi, immaginare spazi di partecipazione per quelli che lo spazio non ce l´hanno. Io da consigliere di minoranza mi sono sforzata di proporre, denunciare, segnalare: credo che su questa strada bisogna proseguire anche in questa fase di commissariamento”. Riguardo i cambiamenti concreti, invece “ C´è bisogno di un lavoro complesso, che sfrutti le capacità imprenditoriali dei sangiuseppesi per trovare altre strade di sviluppo. Penso alla possibilità di avviare un discorso di tipo turistico. Considerando che i Comuni vicini, come Ottaviano, Somma Vesuviana ma anche Terzigno, hanno delle risorse culturali e storiche, noi potremmo sfruttare la nostra vocazione imprenditoriale per creare vie per lo shopping, insomma avviare una fase di trasformazione del paese. Ci vogliono i giovani, ma in generale ci vogliono tutti quelli che hanno cultura, buona volontà, voglia di lavorare per il bene collettivo. Conosco giovani che queste caratteristiche non ce le hanno, a cosa servirebbe coinvolgerli”. Cipiglio deciso e un programma alla fine dei conti semplice quello che la Franzese vorrebbe portare avanti: coinvolgere consapevolmente le intelligenze del paese per rendere lo stesso più appetibile e competitivo. Non paroloni né promesse, ma proposte che, si spera, possano trovare attuazione.

Giovanna Salvati

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