venerdì 20 Settembre 2024
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San Giuseppe Vesuviano. Cozzolino “dopo l’omicidio Pizza si pensa ad interventi sui giovani del territorio”

San Giuseppe Vesuviano. Una fiaccolata della speranza, un corteo per provocare, un segnale per promuovere la cultura della non violenza. Questi i punti principali che hanno visto sfilare, venerdi sera per le strade cittadine oltre seicento persone in ricordo di Giuseppe Pizza, il 28enne ucciso con una pugnalata al cuore per una futile litigata per viabilità. Ma tra di questi pochissimi ragazzi. Perché?Paura od omertà? A chiederselo in tanti, una vittoria persa in partenza. Eh si, perché mentre da una parte il segnale sembra arrivato dagli amministratori e dalle tante famiglie che insieme hanno fatto sinergia per cercare di lanciare un segnale che possa in qualche modo evitare che simili barbarie in futuro si verifichino, dall’altra parte nessun giovane, coetaneo di Giuseppe, ha partecipato alla fiaccolata. Un’assenza inconfondibile, un vuoto notato da tutti che ha confermato l’omertà e la paura da parte di tanti di schierarsi, ma forse anche un campanello d’allarme che può trovare spiegazione in una mentalità culturale che invece di portare i giovani a condannare simili gesti li lascia indifferenti. A cercare di dare una spiegazione, a fornire una riflessione sull’intera vicenda è stato l’Assessore Salvatore Cozzolino, componente della giunta di Ambrosio, che in prima persona ha sfilato con i suoi colleghi politici per le strade di San Giuseppe Vesuviano “purtroppo quello che vediamo ogni giorno, gli atteggiamenti della popolazione giovanile di tutto il circondari sono un vero e proprio avvertimento di un disagio. Un disagio sociale, – incalza Cozzolino – la carenza di una cultura, la mancata promozione da parte di chi forse non riesce a far capire che non è la violenza a rendere vincitore qualcuno. Le famiglie, la scuola, la politica ormai sono valvole di sfogo che diventano alibi per chi invece non si assume le responsabilità proprie. Se questi ragazzi commettono simili barbarie è forse solo perché nessuno è stato capace di infliggere loro una dose umana di attenzione. Un giovane non può trasformarsi improvvisamente in un killer: gli atteggiamenti avrebbero dovuto lanciare qualche segnale a chi lo circondava, un malessere ch puntualmente non recepito sfocia in una conseguenza che vede poi mettere in atto simili gesti di sangue. Ma so che la magistratura – conclude l’Assessore Cozzolino – e i carabinieri in questo stanno lavorando bene e che a breve potrebbero finalmente mettere fine a questa sciagura. Una tragedia cosi non s i dimentica, e forse da una parte è meglio non dimenticarla. Noi cercheremo di offrire una campagna di sensibilizzazione tesa a promuovere la non violenza, a pubblicizzare idoli di legalità e cercare di rieducare i nostri giovani, futuri cittadini alla civile convivenza”. Un caso che dopo un mese sembra continuare a svelare colpi di scena. Al momento l’indiziato numero uno rimane il 19enne Giuseppe Casillo, ma nelle prossime ore nuovi elementi potranno finalmente mettere un punto a questa tragedia umana che lascia ancora una cittadina sotto choc. Nel frattempo però la fiaccolata sembra aver in parte lanciato un giusto segnale, una provocazione che possa portare il sapore di un disegno costruttivo, che potrà finalmente dare un impronta e soprattutto una copertina diversa a questa cittadina, già di suo delusa e finita più volte sotto i riflettori.

Giovanna Salvati

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