venerdì 20 Settembre 2024
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San Giuseppe Vesuviano: Bufera al palazzo municipale. Indiscrezioni sul contenuto della relazione prefettizia

San Giuseppe Vesuviano: “Il Comune va sciolto per camorra”. E’ questo quanto dichiarato dal Prefetto Alessandro Pansa. Un nuovo pomo delle discordia che porta nuovamente sotto i riflettori l’amministrazione comunale sangiuseppese guidata dal sindaco Antonio Agostino Ambrosio. Un nuovo colpo di scena che riportato dal quotidiano nazionale “La Stampa” svela alcune indiscrezioni relative alla relazione stilata dai commissari prefettizi e che fino a ieri sembrava blindata. “La relazione chiede lo scioglimento del consiglio comunale, per infiltrazioni camorristiche: appalti pilotati, soprattutto nel settore dei rifiuti, licenze commerciali rilasciate agli amici dei clan, funzionari comunali al servizio della collettività criminale, amministratori collusi”. Insomma una vera e propria sentenza che sembrerebbe dettare lo scioglimento comunale, come richiesto più volte da esponenti politici e il Prefetto stesso che ora chiede al ministro Maroni l’immediatezza di uno scioglimento su cui però il Ministro ancora non si pronuncia. All’interno della relazione un iter che parte dal fabbricato del cognato di Franco Ambrosio , boss del clan Fabbrocino che non sarebbe mai stato sottoposto a controlli, sebbene sia stata raddoppiata la volumetria per cui era stato richiesto il condono edilizio, il tutto con un appunto finale che riporrebbe il totale di 1154 abusi accertati. A questa si aggiunge la villa della consuocera di Mario Fabbrocino che “a distanza di cinque anni dal primo sequestro , è stata consentita, ancora abusivamente e con violazione dei sigilli, la realizzazione di una piscina di 110 mq e di una volumetria nuova di circa 210 mc, per un volume abusivo complessivo di 2.000 circa”. Infine all’interno della relazione un ampio spazio dedicato alla geografia camorristica dove si fa riferimento anche ad alcune intercettazioni telefoniche dove sarebbero stati chiesti aiuti prelazione “Cutolo in vista delle imminenti elezioni amministrative locali del maggio 2007 mercanteggiava con il sindaco la propria capacità di condizionare l’elettorato chiedendo in cambio l’affidamento della responsabilità dell’intera area tecnica comunale, estesa anche alla gestione della raccolta rifiuti”. Ma il sindaco Ambrosio non sembra preoccupato di tutto ciò e spiega “la prima domanda che vorrei fare alla stampa è chi ha riferito le circostanze che sarebbero riportate nella relazione del prefetto ancora coperte dal segreto d’ufficio. Nella sostanza, poi, quanto riporta nel pezzo contiene una serie di elementi tutti smentibili per quel che riguardo l’operato dell’amministrazione , carte alla mano, ma non lo faremo sui giornali ma nelle sedi opportune come abbiamo fatto”.

Giovanna Salvati

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