giovedì 26 Dicembre 2024
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San Giuseppe Vesuviano. Al Primo Circolo Didattico in scena la legalità

San Giuseppe Vesuviano. Ricordare un uomo vittima delle illegalità, un uomo che ha combatutto e continua a far combattere contro la criminalità, questo quello andato in scena al Primo Circolo Didattico di San Giuseppe Vesuviano che ha celebrato la “Giornata della Legalità 2010” ricordando don Giuseppe Diana, sacerdote di Casal di Principe assassinato dalla camorra casalese il 19 marzo 1994, giorno del suo onomastico. Alla commemorazione hanno preso parte il Prefetto Ciro Trotta, a capo del pool di commissari prefettizi alla guida del Comune di San Giuseppe Vesuviano, il magistrato del Tribunale di Napoli Luigi Giordano, la giornalista de “Il Mattino” Mary Liguori, Don Peppino Gambardella, sacerdote di Pomigliano d’Arco da sempre impegnato nel sociale e nella lotta alla criminalità organizzata, e Don Mario Pesci, parroco del Santuario di San Giuseppe Vesuviano. Maria Rosaria Fornaro, dirigente scolastico del Primo Circolo Didattico, ha introdotto gli ospiti, presentandoli ad una platea di oltre duecento bambini delle classi quinte della scuola primaria. Da qui la proiezione di un videoclip, sulle note di “sogna ragazzo, sogna”, celebre canzone di Roberto Vecchioni. Tanti i temi trattati, altrettante tante le riflessioni scaturite da un incontro che ha sottolineato la grandezza di un piccolo grande uomo ucciso dalla crudeltà umana. Il Prefetto Ciro Trotta ha ricordato ai bambini la pressante esigenza di rispettare le regole anche quando sono difficili da comprendere, mentre il giudice Luigi Giordano si è soffermato sul coraggioso lavoro di tanti magistrati, chiamati ad essere arbitri autonomi ed imparziali. Don Mario Pesci ha evidenziato il ruolo dell’educatore nella diffusione della legalità in ogni campo e Mary Liguori ha ricordato le tragiche circostanze dell’assassinio di Giancarlo Siani, giovane cronista de “Il Mattino”. Infine, il commosso ricordo di Giuseppe Diana da parte di Don Peppino Gambardella: “la camorra vuole onorarci nelle Chiese, portarci soldi, consentirci belle manifestazioni al chiuso dei nostri Santuari, ma noi dobbiamo uscire, essere tra la gente, proprio come ha fatto don Giuseppe”. Al termine, istanti di intensa emozione. Il volo di tanti palloncini colorati, il dono di magliette con le celebri parole di don Giuseppe Diana: “per amore del mio popolo, non tacerò!” e la semina dei fiori, in coincidenza con l’arrivo della Primavera ha fatto da cornice alla lodevole inziativa. Qualche goccia di pioggia ma un cielo con tratti d’azzurro, per credere ancora nella legalità, più di prima, per far sperare ma soprattutto per lanciare un chiaro messaggio: no ai soprusi, no alla criminalità si ai colori della legalità.

Paolo La Manna

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