sabato 21 Settembre 2024
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San Giuseppe, blitz contro la manodopera clandestina: un arresto e 8 denunce

San Giuseppe Vesuviano /Poggiomarino. Era partita nei giorni scorsi e solo ieri si è conclusa una delle più vasti operazioni nel settore del contrasto alla criminalità e manodopera clandestina. A mettere in ginocchio le attività del territorio uno schieramento di uomini e mezzi che hanno passato al setaccio l’hinterland vesuviano, in modo particolare i paesi di San Giuseppe Vesuviano, Terzigno e Poggiomarino. La vasta operazione infatti era iniziata il 22 febbraio, con i carabinieri della Compagnia di Torre Annunziata, agli ordini del capitano Luca Toti, con il fondamentale supporto del X° Battaglione “Campania” di unità del Nucleo Ispettorato del Lavoro carabinieri di Napoli, del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Napoli, dell’Asl Napoli 4, che hanno condotto un servizio finalizzato al contrasto dello sfruttamento della manodopera clandestina cinese nel settore tessile e alberghiero. Quattro gli opifici controllati, due dei quali sequestrati per mancanza di requisiti in materia di igiene e sicurezza sui luoghi di lavoro. Sotto chiave sono finite una fabbrica di 200 metri quadri in via Bruno Buozzi a Poggiomarino e una in via Alessandro Volta a Terzigno di 180 metri quadri. Ispezionato anche un hotel-ristorante cinese “Villa Paradiso”, in via Astalonga a San Giuseppe Vesuviano, proponendo la chiusura della cucina per violazioni alle norme in materia d’igiene e sanità. Un locale, quest’ultimo finito nel mirino dei controlli più volte, e conosciuto per essere stato teatro di innumerevoli scontri tra cinesi, accoltellamenti e in alcuni casi anche qualche morto. Inoltre, nello stesso contesto, un cittadino cinese Miao Huali, nato nella Cina Popolare che è stato arrestato e altre otto persone sono state denunciate in stato di libertà. Il primo, in qualità di titolare dell’azienda, è accusato di avere tratto ingiusto profitto dalla condizione di illegalità di stranieri, favorendone la permanenza all’interno del territorio dello Stato; in cinque sono stati trovati sprovvisti di permesso di soggiorno e documenti di identificazione; un altro in qualità di rappresentate legale dell’hotel per aver detenuto 250 chili di alimenti in cattivo stato di conservazione, per mancanza di requisiti igienico sanitari nonché per aver adibito il locale ad uso diverso da quanto dichiarato. Contestualmente sono state elevate 62 sanzioni amministrative in materia di sicurezza e igiene sul lavoro per un importo totale di 88mila euro; 41 cittadini di nazionalità cinese sono stati identificati. Il valore dei beni sequestrati ammonta a circa 200mila euro. Un bilancio più che positivo per gli uomini della benemerita che mettono cosi un freno al dilagante fenomeno della clandestinità, ormai divenuto uno dei problemi più dilaganti sull’intero territorio. Una piaga che comprende e dilaga sempre di più in ogni angolo del territorio, un fenomeno dove spesso si nasconde purtroppo la mafia cinese, ma dove il lavoro dei carabinieri e in generale delle forze dell’ordine cerca di metter un punto definitivo.

Giovanna Salvati

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