Nola. È stato assolto dall’accusa di falso e truffa Antonio Russo, ex sindaco di San Gennaro Vesuviano, coinvolto, per la sua attività di medico, in un’indagine su una serie di truffe per falsi sinistri stradali. Chiuse con la prescrizione invece le posizioni di altre 14 persone.
L’indagine è partita circa dieci anni fa, quando la procura di Nola concluse una maxi inchiesta che coinvolgeva circa 200 persone, tutte accusate di avere partecipato, a vario titolo, ad una serie di truffe organizzate ai danni di varie compagnie assicurative. Gli episodi contestati erano quelli “classici” di questo genere di indagini: dall’invenzione di falsi sinistri, alla preparazione di certificati medici falsi.
Tra le posizioni finite sotto la lente degli investigatori anche quella di Antonio Russo, noto ortopedico di San Gennaro Vesuviano.
Gli episodi a lui addebitati riguardavano tre certificati medici, che secondo l’accusa sarebbero stati emessi per favorire uno dei beneficiari dei risarcimenti assicurativi. Russo ha chiarito da subito come le firme fossero false e non apposte da lui: i riscontri effettuati nel corso del dibattimento hanno dato piena ragione alla sua tesi difensiva. La perizia calligrafica infatti ha dimostrato che le firme erano state apposte da altre persone, allo scopo di far apparire l’atto come proveniente da Russo.
L’ex sindaco è stato l’unico degli imputati a chiedere la rinuncia alla prescrizione: ha preferito infatti non godere di quel beneficio e farsi giudicare nel merito, convinto naturalmente della propria completa innocenza.
Ad emettere la sentenza sono stati i magistrati del Tribunale di Nola: a presiedere il collegio penale Lucio Aschettino. A difendere Russo il penalista Costantino Catapano. Al termine del dibattimento i giudici hanno assolto Russo con la formula “per non aver commesso il fatto”, mentre hanno dichiarato non doversi procedere per intervenuta prescrizione per tutti gli altri imputati.
“Sono molto contento – ha commentato Russo – perché finalmente, dopo dieci lunghissimi anni, si è dimostrata la mia totale estraneità ai fatti. Nonostante il risultato fosse quello atteso, mi resta un grande rammarico dovuto ai lunghissimi tempi trascorsi per ottenere giustizia. Infatti, a tale risultato si sarebbe potuti arrivare già molto tempo fa, considerato che gli elementi investigativi raccolti dal principio della vicenda lo consentivano ampiamente”.
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