Ottaviano. Un silenzio, una grande indifferenza, un totale distacco sulla morte di Pawel Trowski, uomo di 42 anni senza fissa dimora, che è stato ucciso da qualcuno alla guida di un’auto che non ha avuto nemmeno l’umanità di soccorrerlo. Come tanti abbandonati Pawel non aveva né un’identità per questa società, né un progetto da realizzare con una vita ridotta a brandelli e l’alcol come suo unico amico. Veniva assistito dalla Caritas e viveva insieme ad un gruppo di connazionali. Dalla famiglia, alla Caritas, alla comunità parrocchiale hanno cercato in tutti i modi di stargli accanto, di non farlo sentirlo solo, ma in lui c’era qualcosa che non accettava tutto ciò.
Per lui però hanno voluto muoversi, ancora una volta, i volontari della Caritas di San Gennarello, assieme a don Raffaele Rianna prete originario di Somma Vesuviana che non si tira mai indietro davanti a casa come questo) che hanno voluto scrivere per lui un ricordo: “La sua morte non può e non deve lasciarci indifferenti perché se esiste un popolo invisibile, la colpa è anche un po’ nostra, perché siamo noi la società moderna. Ognuno di noi li ha esclusi, abbandonati, dimenticati. L’uomo non vive soltanto di beni necessari alla sopravvivenza, vuole vivere da uomo. L’esclusione è prima di tutto nelle nostre teste, nei nostri cuori, nel nostro modo di agire e pensare. È questo il motivo per il quale siamo incapaci di affrontare realtà complesse come la povertà estrema. Possiamo vivere inermi mentre altri uomini e donne vivono e muoiono ad un passo da noi nella povertà più assoluta? Ci fanno così tanta paura queste persone? Eppure non hanno mai fatto male a nessuno… forse non ci accorgiamo che da loro possiamo solo imparare il vero senso della vita. Solo e soltanto partendo da loro possiamo incontrare Dio” terminando con queste dolcissime parole “Riposa in pace Pawel, “ospite alla mensa della nostra tavola”, questi fiori bianchi sono per te…in Paradiso ti accompagnino gli Angeli, al tuo arrivo ti accolgano i martiri e ti conducano nella santa Gerusalemme. Ti accolga il coro degli angeli e con Lazzaro povero in terra come te, tu possa godere il riposo eterno nel cielo”.
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