DA METROPOLIS DEL 25 MAGGIO
Un’aggressione verbale che per poco non diventava fisica, vittima la presidente della commissione Pari Opportunità del Comune di Sant’Anastasia, Francesca Beneduce che per dare un esempio alle donne sottomesse ogni giorno dalle parole di uomini arroganti e prepotenti ha deciso di denunciare il responsabile alla polizia. Una storia che fa rumore, se si tiene conto che l’uomo diffidato è uno degli staffisti assunti dal sindaco Carmine Esposito in municipio. “Mi occupo dello sportello di ascolto contro le violenza dal 2007”, ha spiegato Beneduce, “se invito le donne a denunciare poi se sono io la vittima non posso sottrarmi dal fare lo stesso. Sono stata vittima di una minaccia, ingiurie in un luogo pubblico ed non era il primo caso. Non so cosa abbia scatenato l’ira del mio aggressore, potrebbe essere qualche attività della commissione, la cosa grave però è che una volta denunciata mi sono trovata sola. Mi auguro che si redima per il suo comportamento. Purtroppo sto riscontrando grandi difficoltà ad andare avanti nelle attività della commissione, anche se ribadisco che sono espressione dell’amministrazione comunale e sono a questa allineata”. Soprattutto economiche le difficoltà della commissione, ecco che la Beneduce fa appello al ministro Mara Carfagna per chiedere “che siano previsti capitoli di spesa proprio per finanziare commissioni come la nostra che agisce attivamente sul territorio con campagne di sensibilizzazione e sportelli di ascolto”. Alla Beneduce solidarietà dalle componenti della commissione, in particolare Annarita Bruno, e poi dalla delegata alle Pari Opportunità del Pd, Maria Licciardi. “A Francesca la solidarietà piena del mio partito”, spiega Giovanni Barone, capogruppo Pd, “Mi auguro che ci sia l’autosospensione di chi si è reso responsabile di un gesto simile, o che il sindaco lo faccia per lui. Bisogna abbassare i toni, noi lo abbiamo già fatto chiedendo scusa in consiglio comunale adesso gli altri devono fare altrettanto”. Sulla questione si è espresso anche il sindaco, sbagliando persino il nome del suo staffista, nome che per inciso la Beneduce non aveva rivelato, Filippo Guadagni che diventa Guadagno nella nota di Esposito. “L’ingegnere Guadagno, in organico presso lo staff del sindaco, è persona competente ed educata, sempre disponibile con tutti, che riscuote la mia più ampia fiducia e stima”, dice e poi conclude: “In riferimento ad eventuali misure che potrei intraprendere nei confronti del mio staffista, per esempio di sospensione, come mi è stato chiesto dalla stampa, rispondo che in Italia vige ancora il principio di presunzione di innocenza fino a prova contraria. Chi dimostra che non potrebbe essere stata, invece, la Beneduce ad aggredire Guadagno? O vale sempre il principio che la signora in questione, perché donna, debba essere a tutti i costi innocente? La Pari Opportunità consiste anche nel garantire pari dignità e difesa a tutte le parti in causa. Finora, mi sembra, che la Beneduce, abbia già dato, con comunicati e conferenza stampa, ampio risalto a questa vicenda. Semmai, le donne, secondo la mia esperienza, sono in genere portatrici di pace e di concordia. In questo caso mi sembra che si stia facendo rumore per niente per poche parole volate in libertà”. Insomma, mentre il sindaco ha avuto sostegno dalla Beneduce nel caso della sua aggressione avvenuta l’altro giorno, la presidente non potrà dire altrettanto, trasformata in poche parole da vittima ad aggressore.
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