SANT’ANASTASIA. “Servono i parafanghi per una Fiat Panda”, la richiesta. “Il tempo di rimediarli e te li porto nel pomeriggio”, la risposta. Scoperti e arrestati in flagranza due pony express di pezzi di ricambio di auto rubate.
Ciro Angelino e Michele Criscuolo – rispettivamente 55 anni di Castello di Cisterna, già noto alle forze dell’ordine, il primo e 31 anni, incensurato di Napoli, il secondo – avevano messo su una tanto florida quanto illecita e illegale attività di “servizio di pony express” per la consegna di pezzi di ricambio presi da auto rubate. I tempi variavano: ma mai più di qualche giorno di attesa perché se il pezzo di auto di ricambio, i due malviventi, non lo avevano già rubato e in giacenza, provvedevano a stretto giro per l’individuazione dell’auto della vittima da derubare per poter soddisfare il cliente ovvero meccanici e officine della zona. La corsa dei due pony express è stata fermata in mattinata quando sono stati bloccati e assicurati alla giustizia, dai carabinieri della locale stazione, insieme ai colleghi dell’Aliquota radiomobile di Castello di Cisterna, mentre erano a bordo di una Fiat Panda – l’ultimo furto in ordine di tempo – lungo via Capodivilla, una zona a monte del comune anastasiano.
I due riciclatori viaggiavano spediti – erano diretti nel loro deposito per fare pezzo pezzo anche questa vettura le cui parti di ricambio erano in fervente attesa da parte di un cliente – i militari dell’arma hanno intuito che “quei due” erano sospetti. Sono stati così fermati e perquisiti, lo stesso per l’auto. Ma le indagini sono, inoltre, proseguite. Fino alla scoperta non solo di una centrale di riciclaggio di auto rubate – all’interno di uno stabile limitrofo a quello di domicilio di entrambi in una zona in campagna – ma di un vero e proprio pony express per pezzi di ricambio da auto rubate. E il deposito ne era ben fornito: nel corso della perquisizione all’interno della centrale per lo smontaggio, infatti, i carabinieri hanno scoperto altri quattro veicoli – rubati – e una serie di arnesi da scasso oltre a componenti di autovetture già smontate (centraline, fari, paraurti e parafanghi, altre parti di carrozzeria).
Nel deposito, infine, anche un furgone – quest’ultimo stranamente “pulito” – ma nel vano ci sono conservati i pezzi che “scottano” di una utilitaria appena vivisezionata, pezzi di motore e di carrozzeria. Il tutto pronto per partire verso alcuni committenti che hanno ordinato il materiale ai riciclatori.
di Patrizia Panico
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