Una notizia che era nell’aria, già da un po’ . Si parla di candidatura al parlamento per il sindaco di Sant’Anastasia e lui annuncia che sarà in carica fino a dicembre, poi si vedrà.
Di seguito il testo della lettera agli anastasiani.
Gli episodi avvenuti martedì sera, hanno in me suscitato sconforto e delusione. D’un tratto, ho avvertito il vuoto, generato dall’atteggiamento, violento ed incivile, di coloro che manifestando in quel modo hanno scritto una delle pagine più brutte della storia recente anastasiana.
Manifestare è un diritto di ogni individuo, sacrosanto e legittimo. Nessuno, sarebbe sciocco il solo pensiero, ha mai immaginato di impedire loro di farlo, così come qualcuno strumentalmente ha detto. Tuttavia, da anastasiano ancor prima che da sindaco di una Comunità, ho il dovere morale, oltre che Istituzionale e civile, di dissociarmi, con fermezza e senza condizionamenti, rispetto al modo con cui questi cittadini hanno deciso di manifestare il proprio personale dissenso rispetto ad un provvedimento adottato.
Nella stessa serata, è importante ricordarlo, avevamo organizzato un incontro pubblico con la cittadinanza. Materia del convegno, da celebrarsi nella Sala Consiliare di Palazzo Siano, il nuovo Piano Urbanistico Comunale e le proposte operative derivanti dallo straordinario lavoro dell’equipe incaricata alla redazione del Piano. Il PUC, così come i PIP e tutti gli strumenti urbanistici in genere, rappresentano un viatico fondamentale per il rilancio del nostro territorio e da due anni a questa parte, nel rispetto della partecipazione democratica e della dignità intellettuale di ogni cittadino, abbiamo deciso di condividere con voi ogni singolo aggiornamento e portare a vostra conoscenza ogni modifica, provvedimento, adempimento. Era l’occasione, inoltre, per approfondire la questione relativa alle modifiche apportate alla Zona Rossa. Questi strumenti tracceranno l’orizzonte nostro e quello dei nostri figli. Determineranno, per noi e non solo, la condizione economica, sociale e strutturale futura del nostro paese. Condividerli è un nostro dovere, oltre che un vostro diritto. Non è stato possibile farlo, salvo per qualche cittadino, arrivato in anticipo rispetto all’orario previsto per l’inizio dei lavori. Tutti gli altri, gioco-forza, sono rimasti fuori Palazzo Siano, bloccati dai manifestanti e dalle Forze dell’Ordine, intente a garantire l’Ordine Pubblico ed evitare guai peggiori.
Inaccettabile! Un paese civile, moderno e democratico deve condannare tutto questo. È inaccettabile, lo ripeterò all’infinito, che una esigua minoranza impedisca alla maggioranza dei cittadini anastasiani di partecipare attivamente alla vita pubblica e, nel caso specifico, ad una manifestazione indetta dalla Pubblica Amministrazione, dal sindaco democraticamente eletto dal Popolo. È vergognoso ed avvilente raccontare tutto questo, nel silenzio generale della politica e dei partiti locali, ormai ridotti a zerbino delle Federazioni e subalterni alla volontà dei singoli. È grave, sotto un profilo squisitamente morale ed etico, che nessun partito abbia condannato questo atteggiamento. Ancor più grave e pericoloso è l’atteggiamento di taluni consiglieri ed esponenti di formazioni politiche, che invece di dissociarsi, come vorrebbe il buon senso, hanno addirittura fomentato la protesta, aizzando la folla contro un sindaco che ha semplicemente fatto il suo dovere: ovvero dotare il paese di una struttura di fondamentale importanza, come sarà l’Isola Ecologica.
Dicevo, ho avvertito sconforto e delusione. La fatica è tanta, l’eredità lasciataci è pesante e come spesso ho detto in più occasioni amministrare nelle condizioni attuali è davvero difficile. I vincoli economici ed urbanistici, le ristrettezze di bilancio, frutto di una politica sovracomunale opprimente, segnano il volto di colui che governa e quotidianamente è chiamato a risolvere i problemi di una Comunità intera. Sento addosso la frustrazione di un lavoro improbo che, mi rendo conto, talvolta non riesce a dare i frutti sperati. È forte il disagio, mio e tutto mio, di non poter venire incontro a tutte quelle che sono le vostre esigenze, le vostre richieste di bisogno. L’ho ripetuto in pubblico ed in privato, sento come uno schiacciante macigno ogni responsabilità e la sfida quotidiana è quella di risolvere più questioni possibili, nell’interesse collettivo.
Ebbene, cari concittadini, in questi due anni e mezzo siamo stati vittime di una potente e meschina campagna d’odio. È stata azionata, dalla politica e dall’associazionismo para politico, una pericolosa macchina del fango che ha trascinato con sé odio, rancore e maldicenze. Una contrapposizione miope, frutto della più deviata cultura sociale e politica, avente come obiettivo abbattere il sindaco democraticamente eletto. La tentazione di contrapporci allo stesso modo, nell’intento di salvaguardare i cittadini, anch’essi spesso travolti dalla furia pericolosa di questi signori, professionisti della disinformazione ed artisti della menzogna, non deve persuaderci. Siamo fatti di tutt’altra pasta e, dato di fondamentale importanza, amiamo il nostro paese.
Ho preso un impegno, proprio durante l’intervento che ho tenuto martedì sera ed intendo ribadirlo: sarò sindaco fino a dicembre. Poi si vedrà! In questo lasso di tempo che mi separa dal bivio, dal punto di non ritorno, opererò come sempre ho fatto, anteponendo gli interessi collettivi a qualsiasi forma di dannoso personalismo. L’impegno, chiaro e preciso, è il seguente: riqualificherò mezzo paese, quartiere per quartiere, adotteremo il PUC ed i PIP, recepiremo le modifiche apportate alla Zona Rossa, stravolgerò l’apparato amministrativo e consegnerò all’anno nuovo e probabilmente al futuro sindaco, un paese profondamente cambiato, nell’aspetto e nell’anima. È un impegno e non una promessa.
Frattanto, bisogna restare uniti. Oggi più che mai. L’opera di delegittimazione perpetrata da questi personaggi non può né deve minare il nostro sogno, da anastasiani: una Sant’Anastasia moderna e protagonista, così come recitava il nostro Programma Elettorale e così come abbiamo fatto in questi due anni, nonostante gli impedimenti e le difficoltà.
Sento, in ultimo e non per ultimo, il dovere di ringraziarvi per la straordinaria dimostrazione d’affetto che con grande spontaneità e sincerità mi avete manifestato. Forse proprio questo, alla luce dei fatti, mi ha dato la forza e la determinazione per continuare a crederci. L’avete dimostrato per l’ennesima volta, siamo una grande Comunità, dalla grande storia, dalle radici profonde: uomini e donne operosi, appassionati e coraggiosi. Bisognerà guardarsi in faccia e dirsi la verità. Per il bene nostro e quello dei nostri figli…
Vostro
Carmine Esposito
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