SANT’ANASTASIA. Riceviamo e pubblichiamo nota stampa dall’ Asd Napoli Real Vesuviana.
“Giuseppe è l’uomo, l’evoluzione di un bambino che improvvisamente, a soli sei anni ,perde la vista. Nasce cosi’ Giuseppe, a sei anni, catapultato improvvisamente dalla luce al buio. Mani che lo afferrano, abbracci penosi, pianti inconsolabili di una madre che affida il futuro incerto del suo bambino ad un istituto per ciechi e un padre che non si arrende , che ogni giorno parte dal suo paese per vedere suo figlio almeno per pochi minuti, prima di rassegnarsi ad un ritorno in solitudine. Questa e’ stata la vita di Giuseppe e dei suoi genitori, fino a vent’ anni. Ma Giuseppe ha fatto ben fruttare i suoi anni di istituto, ha imparato tutte le strategie necessarie per inserirsi nel mondo del lavoro , ha tanti amici che ne apprezzano lo spirito e la compagnia, collaborare in una stazione radiofonica e gioca in una squadra di torball (pallamano per non vedenti). Incontra la sua compagna durante lo svolgimento di un torneo e ben presto si sposa. A 26 anni è gia’ un rispettabile padre di famiglia con due figli di cui si occupa personalmente dal biberon al pannolino da cambiare. Il lettore potrebbe sentirsi invitato a credere che questo sia il lieto fine di una storia di un bambino che diventa cieco a sei anni, una vita di rivalse e di ritorno di fortune, ma non e’ cosi’. Giuseppe ben presto si volge indietro e osserva che non per tutti entrare al buio, significa adeguarsi a nuove realta’e nuove risorse, non per tutti significa potenziare i sensi residui per poter vivere la propria vita in modo dignitoso. Moltissimi ciechi restano in un limbo senza sapersi muovere , annaspando nel buio, facendosi prendere dalla disperazione che spesso sfocia nella depressione. Una consapevolezza inaccettabile per il nostro. Ben presto si attiva per collaborare con l’unione italiana ciechi, e nel frattempo ,da autodidatta impara ad usare il pc , sistema operativo DOS con l’aiuto di una voce che ripete quanto si digita sulla tastiera. Ben presto il nostro pioniere telematico diventa un esperto e a 30 anni comincia le sue collaborazioni a livello nazionale finalizzate alla possibilità di fruizione di tecnologie avanzate da parte di persone non vedenti. Ma la sua opera non si ferma qui, crea un punto di riferimento dove accogliere persone non vedenti, tesse una rete di collaborazioni, progetta corsi di computer per non vedenti e uso dei telefoni cellulari di ultima generazione,si occupa personalmente di creare gruppi di incontro , di sostegno per i disabili della vista e le loro famiglie, ascolta la disperazione ,ma anche la gioia di chi raggiunge un traguardo perchè e’ riuscito a sentirsi finalmente di nuovo “vivo”. E’ il “terrore “ di molti politici locali, poichè non si stanca mai, ogni giorno della sua vita, di bussare le loro porte, sensibilizzarli, indirizzarli, spronarli affinchè i percorsi di recupero e reinserimento sociale di chi non vede, non vengano accantonati e dimenticati. Giuseppe quest’anno ha 50 anni, e’ nato a Sant’Anastasia…direi un uomo normale.”
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