Una storia fatta di sacrifici e battaglie, di ricordi e parti ancora sconosciute: quella dell’unità d’Italia. Per ravvivare questa memoria e vedere oggetti che risalgono a quel periodo è stata organizzata una mostra nella sala parrocchiale della chiesa di Sant’Antonio a Sant’Anastasia. Giornali del 1907, libri che risalgono al 1865, una manifesto con le foto dei mille garibaldini, sono alcuni degli oggetti che sarà possibile vedere da sabato 4 fino al 18 febbraio. “L’epopea garibaldina è l’unità d’Italia” è infatti il titolo della mostra che si inaugurerà ufficialmente sabato alle ore 19,30 alla presenza del sindaco Carmine Esposito, dell’assessore alla Cultura e Pubblica Istruzione Veruska Zucconi, del parroco don Giacomo, del curatore della biblioteca del convento Vincenzo Spadaro. Mostra che sarà possibile visitare dal lunedì al sabato dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 16,30 alle 18,30.
“Vogliamo ricordare ai ragazzi l’epopea garibaldina e quello che hanno sofferto gli italiani per ottenere l’unità”, spiega Vincenzo Spadaro, “infatti l’invito a venire a visitare la mostra è rivolto soprattutto alle scolaresche, ma anche ai cittadini che vogliono saperne di più sulla storia della nostra Patria. Siamo riusciti a realizzare questa esposizione grazie alla disponibilità dei frati conventuali e del cavaliere Giacinto Fioretti responsabile della biblioteca di san Giorgio a Cremano, che ci ha prestato alcuni degli oggetti che abbiamo utilizzato nell’allestimento. Altri reperti invece erano conservati nella nostra biblioteca come due libri di diritto penale delle province napoletane e istituzione di diritto civile risalenti al 1865. Vi è una copia del telegramma di Giuseppe Garibaldi in cui dice il famoso ‘Obbedisco’ dopo che fu imposto di non occupare Trento, ed i diari del generale ungherese Stefano Turr che combatteva prima con l’impero austroungarico poi fu esiliato a Londra dove conobbe Giuseppe Mazzini e si pensa che in seguito a questo incontro si arruolò nei ‘Cacciatori delle Alpi’ di Garibaldi ed ha scritto i diari di quella impresa”. Tra gli oggetti che sarà possibile ammirare anche alcuni spartiti originali dell’epoca con “La marcia di Garibaldi” e “la Garibaldina”, una prima pagina de “Il Giorno” che festeggia il centenario della nascita del generale oltre ad un libro scritto dal nipote, Rizzotto Garibaldi del 1936 “I fratelli Garibaldi dalle Argonne all’intervento”.

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