Sant’Anastasia. Una campagna elettorale velenosa, con atti vandalici che colpiscono le auto dei candidati, telefonate anonime, sms di minaccia, fino alla rabbia esplosa nel corso del confronto fra gli aspiranti sindaco domenica mattina. “La campagna elettorale si è fatta incandescente”, ha affermato Carmine Esposito, candidato a primo cittadino per il Pdl, “all’inizio ci sono stati gli sms in cui ci dicevano che dovevamo morire, poi che la nostra ragione d’esserci era quella di farci una barca più grande, poi le scritte che continuo a trovare sulla mia auto e poi quello che è successo ieri mattina”. Il quello cui fa riferimento Esposito è lo scontro tra alcuni supporter dei vari partiti che si è verificato nel corso del confronto tra i candidati nel rione Boschetto e che è testimoniato in un video girato da Ciro Colombrino per you reporter. “Non voglio dire che fosse tutto preparato”, ha aggiunto, “ma noi sapevamo che si doveva parlare dell’isola ecologica e quando era il mio turno di replicare mi è stato impedito da qualcuno del pubblico. Mi è dispiaciuto il comportamento degli altri candidati. Nessuno vuole che noi diciamo la verità in questa campagna elettorale”. Per spiegare le sue ragioni Esposito ha convocato un incontro ieri pomeriggio, nel corso del quale ha ripercorso la sua vita politica degli ultimi trent’anni. Il partito socialista, i tempi in cui era prima consigliere comunale e poi assessore a Sant’Anastasia, la sua vicinanza all’ex assessore napoletano Enrico Cardillo e al gruppo Riformatori europei (confluiti nei Ds), l’appoggio a Forza Italia alle comunali, fino alla candidatura del nipote Lello Abete nei Ds “In quel caso però è chiaro che non abbiamo votato il sindaco”, ha spiegato. “C’è un veleno in giro che fa paura”, ha commentato, “stanno facendo una campagna elettorale che tocca il personale. Il centrosinistra si è ricompattato più a Sinistra, nel Centro a parte Pasquale MIniero (ex assessore di Forza Italia oggi candidato a sindaco, ndr) che è una parentesi, c’è Paolo Esposito che è una nebulosa, prima è stato in Amministrazione con il centrodestra e adesso non si schiera con nessun simbolo, poi Carmine Capuano, prima all’opposizione, oggi alleato con l’Udc che era in maggioranza e forte dell’appoggio di Carmine Pone che era il sindaco. Insomma c’è un pò di confusione”. Alla base della sua campagna elettorale Esposito ha messo il rivedere i limiti della “Zona rossa” e lo scioglimento dell’Amav. “Dobbiamo difendere il nostro territorio”, ha spiegato l’esponente del Pdl, “la legge 21 sulla zona rossa è una truffa, non è possibile che si sono fatti coincidere i limiti dell’emergenza con quelli territoriali. Se sarò eletto punterò ad un tavolo di concertazione che coinvolgerà gli altri sindaci per spingere a far ridisegnare i confini, altrimenti occorre che la normativa si adegui alle nostre realtà e ci consenta di sistemare le case e creare strutture per lo sviluppo economico. Chi crede che vogliamo solo far costruire si sbaglia. Gli speculatori edilizi stanno nell’Udc e nel resto del centrosinistra”. Ma la polemica Esposito la fa soprattutto con il suo omonimo Paolo, candidato con due liste civiche, una delle quali porta il suo nome e con il quale nel corso del dibattito di domenica c’erano state delle scintille. “Non capisco perchè ha risposto alle mie perplessità sull’Amav dicendomi che sono del Pd”, ha concluso il leader del centrodestra, “Come mai non ha voluto spiegare perchè prima voleva lo scioglimento dell’Amav e poi invece ha inserito il fidanzato della figlia nel Cda della società mista?”.
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