SANT’ANASTASIA. É stata protocollata la settimana scorsa la richiesta di cittadinanza onoraria per lo studente egiziano Patrick Zaki, nella prigione di Tora al Cairo in detenzione preventiva da un anno esatto; fermato durante un ritorno in Egitto, recatosi per una breve vacanza con i suoi familiari. La richiesta è stata inoltrata dal consigliere comunale Mario Gifuni al sindaco di Sant’Anastasia Carmine Esposito e all’assessora alle Politiche Sociali Cettina Giliberti. Zaki, attivista e ricercatore all’università di Bologna, è accusato di propaganda sovversiva e rischia fino a 25 anni di carcere per dieci post su un account Facebook, “che la sua difesa considera ‘falso’, ma che ha consentito alla magistratura egiziana di formulare pesanti accuse di incitamento alla protesta e istigazione a crimini terroristici”, come riportato sul sito di Amnesty International. Zaki pagherebbe solo per il suo attivismo in favore dei diritti umani e per le sue opinioni politiche espresse democraticamente e liberamente sui social. “La sua storia non va sottovalutata” scrive Gifuni nella missiva: “dopo il massacro del Maspero (in cui vengono uccisi 28 manifestanti) comincia a dedicarsi all’attivismo. Inizia a lavorare per una ong egiziana che si occupa di difendere i diritti e le lbertà civivili, che da quando AL-Sisi è in carica sarebbero costantemente violati”. Poi la richiesta del consigliere che chiede la cittadinanza onoraria per Zaki, al quale il 2 febbraio scorso è stata prolungata di altri 45 giorni la custodia cautelare nel carcere egiziano. «Bisogna evitare un altro caso Regeni, questa è una battaglia di civiltà contro le dittature. Zaki è in carcere solo per aver espresso liberamente la sua opinione e io sarò sempre dalla parte della democrazia», le dichiarazioni del consigliere comunale Gifuni.
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